V serata del Magna Graecia Film Festival: Masterclass con Valerio Mastandrea – FOTOGALLERY

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Ieri la quinta giornata del Magna Graecia Film Festival si è aperta con la Masterclass dell’attore Valerio Mastandrea, classe ’72, candidato per ben dieci volte ai David di Donatello, vincendo il premio per i film “La prima cosa bella”, “Gli equilibristi” e “Viva la libertà”.

L’incontro si è svolto al Nuovo Supercinema di Catanzaro, nella sala gremita di persone, fra tante risate e applausi per la schiettezza e la semplicità di Mastandrea: <<Credo che i festival siano rimasti l’ultima oasi dove vedere le opere prime e seconde di cinema italiano. Come il Magna Graecia Film Festival, che dovrebbero essercene almeno altri venti o trenta>>. A moderare è stato il giornalista Antonio Capellupo che ha voluto iniziare l’intervista-racconto con una provocazione simpatica, che crea fin da subito un’atmosfera sciolta, confidenziale, con l’attore: <<Sono quattro i David di Donatello vinti e credo siano più degli scudetti della Roma>>. Una provocazione che Mastandrea ha colto al volto: <<Sono sicuramente più delle finali di Champions vinte dalla Juventus>>.

Valerio Mastandrea si è raccontato con ironia, parlando dei suoi 25 anni di carriera e del suo modo di essere attore: <<Non ho avuto una formazione, una coscienza iniziale nei confronti del mestiere, ma l’ho sviluppata più avanti, riuscendo a capire anche perché ho fatto l’attore per 25 anni e continuerò a farlo. Credo sia questa la particolarità del mio percorso. La romanità non credo centri molto sul tipo di attore che sono stato e continuo ad essere. Non mi sono ripulito nel mio linguaggio – a parte alcuni casi in cui c’ho provato – perché credo che i dialetti, per gli attori italiani e per il cinema italiano, siano una risorsa. L’unico modo in cui riesco ad interpretare un personaggio è vestirlo di cose proprie>>.

Più volte Mastandrea ha voluto ricordare tre registi e amici importanti: da Mattia Torre, regista scomparso da poche settimane, a Claudio Caligari, regista e sceneggiatore scomparso nel 2015 che gli regalò il ruolo da protagonista nel film “L’odore della notte”: <<Da quel momento ci siamo sempre frequentati e aiutati a vicenda, fino al suo ultimo film, “Non essere cattivo”, che è stato molto travagliato per le sue condizioni di salute. Proprio questo periodo rimane per me uno dei più grandi insegnamenti: vederlo combattere la malattia a colpi di ciak mi ha fatto capire il suo grande amore per il cinema. Claudio Caligari andrebbe studiato, visto, rivisto e raccontato. A Venezia ci sarà un documentario dedicato a lui dal titolo “Se c’è un aldilà sono fottuto”, che è una frase che lui mi disse quando era già molto malato>>.

Il pensiero è andato anche a Pietro Natoli – attore e regista scomparso nel 2001 – che ha ricordato raccontando della sua prima esperienza davanti alla macchina da presa: <<Il mio primo ciak fu davanti ad un ospedale. Avevo un occhio nero perché avevo preso una seggiolata in faccia in uno stadio. Accompagnavo un’attrice con cui stavo scrivendo il mio primo spettacolo di teatro e Piero Natoli mi disse “dacce una mano pure te”. Allora, per giustificare l’occhio nero, il mio primo ciak fu davanti l’ospedale di Trastevere>>.

Si è poi soffermato sul “coraggio” del cinema italiano: <<L’unico coraggio che manca è il sistema di rinnovarsi, di fare i conti con una nuova epoca, di riconoscere e confermare che la sala rimane un’esperienza straordinaria, tutelata maggiormente a discapito degli interessi personali che invece la fanno da padrona in tutto. […] credo che si sia perso proprio il coraggio di cambiare delle cose, perché il pubblico c’è. Il pubblico esiste. Quindi non esiste la pigrizia del pubblico, che molto spesso è stata utilizzata come alibi o giustificazione nei confronti del mercato, che ha invece delle regole fatte da pochi, che contribuiscono a far sopravvivere pochi e non a farli vivere meglio. […] Io penso che la risorsa del nostro cinema siano gli autori che hanno il coraggio, attraverso se stessi, di raccontare tanto, ma anche i tantissimi giovani che vogliono fare cinema, perché si può ancora fare cinema>>.

Antonio Capellupo ha voluto sottolineare anche il modo in cui Mastandrea abbia sempre scelto opere prime e seconde, da “Velocità Massima” di Daniele Vicari, “Ultimo stadio” di Ivano De Matteo a “Zora la Vampira” diretto dai Maretti Bros, fino ad arrivare alle opere prime in concorso al Magna Graecia Film Festival, in cui Mastandrea è coprotagonista nel film di Valeria Golino, “Euforia”, e ha recitato anche una piccola parte ne “Il grande salto” di Giorgio Tirabassi: <<Valeria è uno dei registi, secondo me, più interessanti con cui ho lavorato e con cui mi piacerebbe continuare a lavorare sempre, per quello che lei riesce a trasferire all’attore. […] io non voglio abbandonare il mestiere dell’attore, anche se sono molto stanco, perché secondo me alla fine una sorpresa c’è sempre. E la chiave è proprio riuscire a sorprendersi>>. Mastandrea ha dichiarato inoltre di aver sempre rifiutato le diverse proposte di fare fiction per la tv: <<Ho sempre detto di no con rigore per la paura di “sedersi”, che è una cosa che in questo mestiere non dovrebbe mai accadere>>.

Valerio Mastandrea ha sempre fatto scelte di cuore nella sua carriera, impegnandosi spesso nelle problematiche sociali, come nel caso del suo film da regista, “Ride”, in concorso al MGFF, che parla soprattutto di “morti bianche”: <<Il lavoro culturale serve a tenere aperti gli occhi di tutti, anche delle persone che lo svolgono, e di tenere viva l’attenzione quando si abbassa l’attenzione su altri settori della vita sociale>>. La protagonista del film è interpretata da Chiara Marchegiani, la compagna di Valerio Mastandrea: <<Fare un’opera prima insieme ad una compagna che fa lo stesso mestiere è stato come preparare un pacchetto bomba che poi abbiamo acceso più volte. Siamo ancora interi però. Ho preteso tanto e sono molto contento del lavoro che lei ha fatto, vorrei che raccogliesse di più. Sono stato un regista con cui non mi sarebbe piaciuto lavorare>>. Presto tornerà al teatro con alcuni testi di Mattia Torre, mentre al cinema lo vedremo sul set di “Diabolik” dei Maretti Bros.

Ieri sera, all’Area Porto di Catanzaro Lido, la proiezione del suo film, “Ride”, con la presenza speciale della compagna e protagonista del film, Chiara Marchegiani, trattenutasi anche al dibattito finale. Sul Red Carpet hanno sfilato numerosi ospiti.

Il programma di oggi:

h. 12:00 conferenza stampa con Simone Catania, Vinicio Marchioni e Chiara Muscato (cast del film “Drive me home”, presso l’Hotel Perla del Porto. Modera Chiara Fera.

h. 18:15 presentazione del libro di Chiara FranciniUn anno felice” (Rizzoli) presso l’Hotel Perla del Porto. Modera Donatella Soluri.

h. 18:15 presentazione del libro di Massimo Poggini e Claudio RivaMassimo Riva Vive! La vita rock dello storico chitarrista di Vasco” (Baldini&Castoldi) presso Blanca Cruz. Moderano Andrea Di Consoli e Edvige Vitaliano.

h. 19:30 presentazione del libro di Toni CapuozzoLa culla del terrore” presso Blanca Cruz. Moderano Andrea Di Consoli e Teresa Pittelli.

h. 21:00 serale presso l’Area Porto: red carpet, performance musicale dei Selton e proiezione del film “Drive me home” di Simone Catania. Tanti ospiti speciali. Conduce Carolina Di Domenico. A fine proiezione, seguirà dibattito con il cast del film. Modera Antonio Capellupo.

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