Un viaggio attraverso la genesi di Stille Nacht, canto natalizio di speranza e nostalgici ricordi infantili

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Stille Nacht

Che la propria fede religiosa sia permeata da uno stretto rigore o meno, la festività del Natale riveste un enorme fascino per ciascuno di noi (nonostante la dilagante diffusione della cosiddetta Sindrome del Grinch, certamente da ascrivere alla natura prettamente consumistica che ha assunto il Natale negli ultimi decenni, tradendo il suo significato originario), soprattutto se ripensiamo ai momenti della nostra infanzia vissuti proprio durante questo particolare periodo dell’anno: ore scolastiche passate a preparare lo spettacolo di Natale per i genitori armati di videocamera, le ghirlande colorare e le palline disseminate per tutti i corridoi della scuola, il panettone aperto durante l’ultimo allenamento di calcio oppure basket oppure nuoto ecc. prima della pausa natalizia, il sorriso dei nonni che ti accoglievano la sera della Vigilia e moltissimi altri attimi che appartengono ai nostri primi anni di vita che, almeno fino a quando non avremo figli a nostra volta, difficilmente rivivremo con la medesima intensità. E come dimenticare la colonna sonora di questo momento dell’anno particolarmente magico? Ci si riferisce qui ai canti di Natale, o Christmas Carol come li chiamano gli anglofoni. È a uno di questi canti che vogliamo rivolgere la nostra attenzione, uno dei più eseguiti nel corso della storia e che fotografa perfettamente l’immagine della notte del 24 Dicembre che tutti noi abbiamo in mente, ovvero un paesaggio innevato dove le case riscaldate, con dentro i bambini ormai addormentati e ansiosi per il risveglio del giorno successivo, si perdono a vista d’occhio: si tratta di Stille Nacht, nota melodia natalizia in lingua tedesca da noi conosciuta sotto il nome riadattato di Astro del Ciel.

Il testo del famoso e suggestivo canto natalizio nasce nel 1816 ad opera di Joseph Mohr, prete salisburghese allora assistente parrocchiale nella chiesa di Marianpfarr, comune austriaco situato nel distretto di Tamsweg. Il periodo storico in cui Mohr esercita il sacerdozio non è di certo tra i più tranquilli in Europa: il territorio del salisburghese non è risparmiato dalle guerre napoleoniche in corso e devastazione e miseria erano sparse ovunque; i versi scritti dal giovane sacerdote dovevano rappresentare un conforto e una nuova speranza per la popolazione pesantemente colpita dal conflitto, e rimasero chiusi in un cassetto per ben due anni dopo essere stati scritti. Fu infatti nel 1818 che il maestro elementare Franz Xaver Gruber musicò il testo di Mohr adornandolo con l’incantevole melodia che tutti conosciamo, eseguendo il tutto la Vigilia di Natale del medesimo anno durante la Messa di mezzanotte. Nonostante la partitura prevedesse l’utilizzo di due voci soliste, coro e chitarra (pare che l’organo della chiesa di San Nicola dove avrebbe dovuto tenersi la messa fosse rotto in quel particolare momento e la chitarra fu dunque un ripiego per la componente armonica del brano), la prima esecuzione in assoluto fu svolta dai due autori, con Mohr che cantava la parte del tenore mentre accompagnava alla chitarra Gruber che intonava la parte del basso. Lo spartito fu raccolto da Carl Mauracher, fabbricante di organi della Zillertal, che lo portò con sé in Tirolo, dove ebbe subito larga diffusione (ancora oggi Stille Nacht è tra i canti di Natale più esguiti nei celebri Christkindlmarkt, ovvero i mercatini di Natale di città del Sud Tirolo come Bolzano, Merano e Brunico). Da questa regione, coincidente oggi con il sud austriaco rivolto verso le Alpi e il nostro Alto Adige, ogni anno erano in molti a mettersi in viaggio per vendere nei paesi vicini i prodotti dell’artigianato locale, e da allora portarono con sé anche le note di Stille Nacht. Come già detto in precedenza, oggigiorno si tratta di un delle più note e conosciute canzoni natalizie: sono oltre due miliardi le persone che la conoscono e la eseguono vocalmente e/o strumentalmente. Nel 2018, anno del bicentenario della composizione del brano, una serie di eventi è stata celebrata in Austria in onore di Stille Nacht, tra cui una mostra regionale in 13 località – quelle in cui furono scritti i versi, dove fu composta la musica, dove insegnò Gruber, dove morì e fu sepolto ecc. – l’inaugurazione di alcuni musei dedicati al canto e un musical, denominato Meine Stille Nacht (La mia notte silente), la cui prima si è tenuta il 24 dicembre 2018 nella sala dei concerti del Festival di Salisburgo. L’opera è stata commissionata in lingua inglese a John Debney, compositore e direttore d’orchestra statunitense nominato ai premi Oscar nel 2006 per la colonna sonora del film di Mel Gibson La passione di Cristo. La celebre melodia austriaca, come già anticipato in introduzione, non è sfuggita a una sua versione italiana, seppure non si tratti di una corretta traduzione del testo tedesco bensì di un testo originale scritto dal prete bergamasco Angelo Meli (1901-1970); tale versione venne pubblicata dalle Edizioni Carrara di Bergamo nel 1937.

Mohr e Gruber in un manifesto dell’epoca raffigurante l’inizio del testo di Stille Nacht.

Qui di seguito riportiamo il testo tedesco relativo alla prima strofa, la più cantata nei paesi germanofoni, con seguente traduzione italiana:

Stille Nacht, heilige Nacht!
Alles schläft, einsam wacht
Nur das traute hochheilige Paar
Holder Knabe im lockigen Haar
Schlaf in himmlischer Ruh!
Schlaf in himmlischer Ruh!

Stille Nacht, heilige Nacht!
Hirten erst kundgemacht
Durch der Engel Halleluja
Tönt es laut bei fern und nah
Christ, der Retter ist da!
Christ, der Retter ist da!

Stille Nacht, heilige Nacht!
Gottes Sohn, oh, wie lacht
Lieb’ aus deinem göttlichen Mund
Da uns schlägt die rettende Stund
Christ, in deiner Geburt!
Christ, in deiner Geburt!

Notte silenziosa, Notte Santa!
Tutto dorme, solitaria veglia
Solo la santissima coppia
Grazioso fanciullo coi capelli ricci,
Dormi nella pace celeste!
Dormi nella pace celeste!

Notte silenziosa, Notte Santa!
Annunciata per primi ai pastori
Attraverso l’Alleluja degli angeli
Risuona forte da lontano e vicino
Cristo, il Salvatore è qui!
Cristo, il Salvatore è qui!

Notte silenziosa, Notte Santa!
Figlio di Dio, oh, come ride
L’amore dalla tua bocca divina
Qui per noi batte l’ora della salvezza
Cristo, nella tua nascita!
Cristo, nella tua nascita!

In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da incertezza lavorativa, clima di odio e intolleranza imperante, individualismo sfrenato che vince irrimediabilmente sulla solidarietà e la cooperazione tra la persone, fa bene ripensare ai gioiosi momenti natalizi, pur se tale crogiolarsi nel ricordo di momenti sereni non mostri alcuna utilità se mantenuto fine a sé stesso: possano le parole rassicuranti e amorevolmente brillanti di Stille Nacht ricordare a tutti noi il vero significato del Natale, festa di condivisione e vicinanza con l’altro prima che religiosa e consumistica.


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