Tutti a criticarlo e poi lo guardano. Al via Sanremo 2023

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Quando inizia il Festival di Sanremo, tutti diventiamo critici televisivi, esperti musicologi e consulenti d’immagine. Il Festival può non piacere. In tanti affermano di odiarlo. E che proprio per questo lo guarderanno.

Al via Sanremo 2023

Sanremo scatena sentimenti di odio e amore. Stasera al via Sanremo 2023. Quando inizia il Festival di Sanremo, tutti diventiamo critici televisivi, esperti musicologi e consulenti d’immagine. Domani mattina, dandoci il ‘buongiorno’ con amici e salutando la cassiera al supermercato saremo coinvolti in chiacchiere amicali sul Festival: “Ti è piaciuta la canzone di tizio?”. “Hai visto com’era conciata tizia?”, “Non si può guardare”, “Il Festival è vecchio”, “Non lo sopporto proprio e poi è tutto deciso”. Queste possono essere alcuni frasi espresse da chi prova odio per il Festival. Eppure, da stasera fino a sabato, in tantissimi lo vedranno. Molti perché lo amano. Hanno voglia di ascoltare le canzoni, divertirsi e stare spensierati. Curiosità per gli ospiti, per le performance degli artisti preferiti, per il look delle co-conduttrici che saranno sul palco, su direttrici e direttori d’orchestra.

Guardo il Festival perché lo odio

Per il Festival di Sanremo si può provare amore o odio. Può piacere o non piacere chi lo conduce. Possono essere più o meno gradite le canzoni e la loro interpretazione. Più o meno conosciuti e apprezzati gli artisti in gara.

Tuttavia, anche se il Festival è della canzone italiana, è tutto l’insieme a destare la curiosità che induce anche i non sostenitori a restare incollati al teleschermo.

Le interviste e i collegamenti con la città dei fiori sia durante i telegiornali che nei programmi di intrattenimento. Sembra fermarsi tutto in questi giorni. E tutto converge sul palco dell’Ariston. Ma cos’è tutta questa frenesia?

Molti lo vedranno proprio perché lo odiano. Può sembrare un paradosso, ma nella realtà non è così.

Definito a più riprese un ‘carrozzone’ e inutile, i dati degli ascolti e dello share esprimono esattamente il contrario. E negli ultimi anni, la tendenza è che il Festival sia guardato anche dai giovani. Sicuramente complice di questo cambiamento è la partecipazione alla gara canora dei beniamini che vi accedono anche dopo la partecipazione ai talent show.

Il Festival di Sanremo come fenomeno sociale

Sanremo sì o no? Sanremo è odio o amore? Sì, senza dubbio. Anche se c’è un rapporto di odio e amore. Perché tutte le strade portano a Sanremo. E’ una settimana ricca di musica e moda. Attenzione alle canzoni e agli outfit e look degli artisti, presentatori e co-conduttrici. Da Amadeus (chissà se anche quest’anno sfoggerà giacche super luccicanti), all’eterno ragazzo Gianni Morandi, sempre elegante. E le donne del Festival, con i loro cambi d’abito e di acconciature.

Parola d’ordine: guardare il Festival anche se si odia. Anche per non rischiare di restare senza un’opinione e senza commenti da scambiare, giacché si parlerà quasi esclusivamente di questo fino alla prossima domenica, quando si vocifererà chi sarà a condurre il Festival 2024!

Al via la gara…al via i giudizi

Teleschermo davanti, smartphone in mano e login effettuato per tutti i profili social.

Chi ama il Festival vuole divertirsi e godere dello spettacolo. Rivivere i ricordi del passato attraverso interpreti idoli anche della propria giovinezza, sia in gara che come ospiti. Quest’anno ce n’è per tutti. Per giovani e meno giovani. Dal co-conduttore Gianni Morandi, agli ospiti come Massimo Ranieri, Al Bano (i tre per la prima volta si esibiranno insieme), i Pooh, Peppino Di Capri, Mahmood e Blanco, Gino Paoli, Ornella Vanoni, i Maneskin, per citarne alcuni. E i giovanissimi in gara, ad esempio Elodie, Ultimo e Tananai.

Chi lo odia, non fornisce grandi motivazioni a supporto di questo giudizio. Tuttavia, lo guarda. “E’ vecchio”, “Non si rinnova mai”, “Scarsa qualità dell’offerta” sono tra le critiche più sostenute.

A prescindere dal sentimento di odio e amore, Sanremo si guarderà. In realtà, il Festival entra nelle case di tutti, fa parte della popolazione italiana come un filo che unisce. E probabilmente crea una tradizione, un rituale che è tipico delle comunità. Elemento che permette di essere accomunati e non esclusi.

Tutti pronti per Sanremo 2023, tra odio e amore

‘Sanremo è Sanremo’ è il noto jingle che accompagna da anni il Festival. Esprime semplicemente che il Festival di Sanremo, con cui si può instaurare un rapporto di odio e amore, tra successi e polemiche, entra nelle vite di tutti con la musica che resta la protagonista assoluta.

Non resta che farsi trovare pronti, da stasera ore 20:40, occhi puntati sul palcoscenico del teatro Ariston. Tra pronostici sul vincitore, eventuali gaffe e imprevisti, sorrisi contagiosi. E tutto il mondo fuori.

E domani uno sguardo ai numeri di telespettatori e share, sia della prima serata, ma anche della prima serata rispetto alle precedenti edizioni di Amadeus, arrivato al suo quarto Sanremo.

https://spettacolo.periodicodaily.com/73-festival-della-canzone-italiana-al-via-sanremo-2023/

https://spettacolo.periodicodaily.com/sanremo-2023-le-scommesse-premiano-ultimo-e-marco-mengoni/

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