Tori Kelly racconta le sue storie in “Inspired by True Events” – Recensione Album

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Con una voce potente come quella della cantautrice Tori Kelly, è un peccato che le radio italiane non passino la sua musica. Si è presa i suoi tempi allontanandosi dalla musica a causa di una serie di eventi che sono entrati all’interno della sua vita privata, eventi che si riflettono e rispecchiano sulla maturità del suo terzo album in studio, “Inspired by True Events“. L’artista si allontana da un brillante approccio pop-centrico e si concentra molto sulle sue recenti esperienze. Con semplici composizioni, storie personali e grandi doti vocali, Tori offre al suo pubblico e a tutti gli ascoltatori uno degli album pop più trasparenti di questo 2019.

Senza dubbio, il passaggio più ovvio di “Inspired by True Events” da uno degli album precedenti dell’artista è quello che in questo album abbia scelto di mantenere una linea più intima e minimalista in modo da mantenere i suoi arrangiamenti, permettendo ai testi di essere in risalto e di guidare l’intero album in un unico filo conduttore.

La canzone più straziante dell’album, “Sorry Would Go A Long Way”, racconta la storia dell’improvviso divorzio dei suoi genitori dal punto di vista di sua madre. La silenziosa chitarra acustica della canzone è genuina quanto la richiesta vocale di scuse. Riempie la canzone con un profondo, risonante senso di dolore. “Until I Think Of You” adotta un approccio simile al suo tema di evasione mentale attraverso l’amore. 

Come suggerisce “Sorry Would Go A Long Way”, Tori ha scelto di diventare vulnerabile in questo album. Oltre al divorzio dei suoi genitori, numerosi altri eventi della sua vita l’hanno scossa a livello artistico. C’è malinconia in “Your Words” dedicata a suo nonno deceduto, nel brano l’artista affronta la sua scomparsa e trova ancora la sua presenza nella sua vita. La canzone è scritta in prima persona, ragion per il quale si capisce che Tori sta parlando con lui. Questo dà all’ascoltatore l’accesso a quella che sembra una conversazione intima.

“Pretty Fades”, mette anche gli ascoltatori nella testa dell’artista con pensieri su come la società ci dice di definire la bellezza, bellezza che Tori ricorda a se stessa e, a sua volta a tutto il suo pubblico, che nella vita c’è molto di più della bellezza perché inevitabilmente scomparirà.

Come con le sue uscite precedenti, Tori coglie ogni occasione per mostrare le sue incredibili doti vocali. Il suo potente timbro è ben presente all’interno dell’album e gli arrangiamenti sono più variabili. L’album si apre, e l’ascoltatore può rimanere solo a bocca aperta sulle note alte di “Coffee”. La canzone è stata scritta per il suo attuale marito durante un periodo in cui la loro relazione impegnata è diventata interurbana. Anche se la canzone è strumentalmente semplice e non eccessivamente appariscente, Tori attraversa la sua gamma vocale in tutto il pezzo.

“Before the Dawn” presenta un coro che suona come il Vangelo, diventando una sorta di dichiarazione finale dove l’artista raggiunge sia registri alti che bassi. Usa la sua voce come strumento per ottenere l’effetto climatico desiderato insieme alla strumentazione. In conclusione Tori ha realizzato l’album perfetto per riportarla ai piani alti della musica pop. Voto 4/5.

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