Tra le più attese star alla 77ma Mostra del Cinema di Venezia, c’e Tilda Swinton.
L’interpretazione della dirigente senza scrupoli di una multinazionale in Michael Clayton le vale l’Oscar alla Miglior Attrice non Protagonista,
il Bafta e la candidatura ai Golden Globee agli Screen Actor Guild Award.
Chi è Tilda Swinton, Leone d’oro a Venezia 77
Hotel Excelsior
E’ Arrivata al Lido di Venezia all’ Hotel Excelsior. irriconoscibile, capelli corti, occhiali scuri, mascherina bianca. ecco le foto sulla terrazza dell’Hotel, con suo marito.
Alberto Barbera
Parlando del Leone d’Oro all Carriera il direttore Barbera ha detto:
“Tilda Swinton è unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali e intense affermatesi sul finire del secolo scorso.
La sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune,
la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili.
Ogni sua interpretazione è una sfida temeraria alle convenzioni, siano esse artistiche o sociali,
il frutto della necessità di mettersi continuamente in gioco senza mai accontentarsi dei risultati raggiunti,
oltre al desiderio di esplorare risvolti inediti dei comportamenti e delle emozioni umane,
la Swinton non si limita a veicolare ma di cui offre la personificazione più sorprendente e straniante.
Ha lavorato con alcuni dei maggiori registi contemporanei, ma è soprattutto fedele ad alcuni autori, di cui è stata una musa più che una semplice attrice prediletta.
Esemplare, ad esempio, il sodalizio con Derek Jarman, del quale interpretò tutti i film dal 1985 alla morte del regista inglese avvenuta nel 1994,
e quello con Luca Guadagnino, con il quale ha realizzato quattro film, condividendone il progetto di dar vita a un cinema fuori degli schemi.
In questo senso, Tilda Swinton si conferma come l’interprete per eccellenza del cinema contemporaneo,
che non si accontenta della semplicità e del richiamo delle mode, ma aspira all’inosabile”.