Il 16, 17 e 18 maggio arriva nelle sale italiane con Wanted Cinema “THE RESCUE – In trappola negli abissi”, il docu-film che racconta l’incredibile storia del disperato tentativo di salvataggio di dodici ragazzi e del loro allenatore di calcio dalle profondità della grotta thailandese di Tham Luang.
Dove si potranno vedere le proiezioni speciali di The Rescue?
In programma due proiezioni speciali: lunedì 16 e mercoledì 18 maggio alle ore 21:00, al Nuovo Cinema Aquila di Roma, sarà ospite in sala Ilaria Molinari, testimonial di Y-40 di Padova (la piscina più profonda del mondo) e pluriprimatista italiana di apnea profonda.
Le candidature
Inserito nella shortlist degli Oscar, candidato ai BAFTA e vincitore del Toronto International Film Festival 2021 e del National Board of Review, USA 2021 come Miglior Documentario, il docu-film è distribuito da Wanted Cinema in partnership con Y-40 di Padova.
I fatti
Il 23 giugno 2018, dodici ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 17 anni e il loro allenatore di 25 anni rimangono intrappolati a decine di metri di profondità all’interno della grotta di Tham Luang, parzialmente allagata dalle forti piogge monsoniche.
Le difficoltà
Vengono dati per dispersi quasi subito ma i tentativi di localizzazione sono ostacolati dal continuo innalzarsi del livello dell’acqua. Le operazioni di salvataggio diventano un intervento di massa, con il coinvolgimento di una copertura mediatica globale e dell’interesse pubblico.
Il finale
Nove giorni dopo i sommozzatori localizzano finalmente i ragazzi e, con molte difficoltà, cercano di portarli tutti in salvo.
The Rescue: E. Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin
“I nostri film cercano sempre di esaminare questioni che trascendono il loro argomento. “The Rescue” – spiegano i due registi – parla di un salvataggio impossibile, ma in realtà parla di responsabilità morale. Quando abbiamo le capacità per salvare qualcuno, ci assumiamo l’onere di farlo anche se mettiamo a rischio noi stessi? È una storia sull’umanità comune che ci unisce”.
Le difficoltà
“Creare questo docu-film è stato molto impegnativo, tutto è buio nella grotta, sei sott’acqua, immerso nel fango, non si possono girare riprese e le fonti d’archivio sono sparse in tutto il mondo. E di mezzo naturalmente c’era anche la pandemia. Abbiamo fatto le interviste via Zoom e ci siamo concentrati sulla costruzione di un rapporto di fiducia a distanza. Avevamo a che fare con culture diverse, lingue diverse, fusi orari diversi e c’erano numerosi vincoli, ma la storia era davvero commovente. I bambini, i subacquei, i Navy SEAL tailandesi, le forze speciali americane e un’intera comunità ci hanno mostrato cosa significa avere un grande coraggio“.