The Nest di Roberto De Feo avrà un remake americano!

“The Nest” di Roberto De Feo è stato una delle più grandi rivelazioni cinematografiche del 2019. Film di un regista emergente, con un cast poco conosciuto ed immerso in un genere cinematografico recentemente del tutto scomparso in Italia, ossia l’horror, “The Nest” è stato un successo enorme di pubblico e critica ed è stato recentemente distribuito anche in alcuni mercati esteri: Taiwan, Francia, Giappone, Russia e Polonia.

Un successo che deriva da una regia impeccabile, una sceneggiatura perfetta che dá luce a personaggi molto ben scritti ed una recitazione consapevole e di qualità, che calza a pennello con un film che tiene un piede nel genere drammatico ed uno ben saldato in quello horror, e che ha portato al miglior esordio di sempre per un film horror al botteghino italiano. Proprio per questo il film approderà presto anche in USA, ma nelle vesti di remake.

Il remake in arrivo

Mentre altre nazioni hanno preferito importare “The Nest” così com’è e munirsi semplicemente di doppiaggio elo sottotitoli, negli Stati Uniti il film ha risvegliato in più terribile dei vizi di Hollywood: realizzare remake di opere straniere che reputa particolarmente interessanti. Lo definisco vizio e non abitudine perché nella maggior parte dei casi questo non porta a risultati qualitativamente degni dei film originali, e purtroppo il recente esempio del film su Dylan Dog ha confermato come anche prodotti nati in Italia possano perdere facilmente “personalità” nei rifacimenti statunitensi. Per quanto riguarda “The Nest”, la sua casa di produzione Colorado Film è arrivata a un accordo con la Gotham Film Group di Ellen Goldsmith-Vein, che ha prodotto fra le altre cose The Maze Runner. Vedremo se il risultato sarà quello che tutti temiamo oppure ci stupirà con un prodotto degno dell’originale.

The Nest: la trama del film

“The Nest” è un film horror dalle tinte cupe, dense e drammatiche. La vicenda si svonge quasi tutta in una tenuta borghese in cui vive una micro-società: la proprietaria della tenuta, suo figlio paraplegico (Samuel), un medico tetro ed enigmatico ed altri individui. Nella tenuta vige un’atmosfera costantemente tesa, un rispetto malato di regole troppo severe, ed il più piccolo dei prigionieri di questa prigione dorata non ha praticamente mai conosciuto il mondo esterno.

L’equilibrio fin troppo saldo del posto viene messo a dura prova quando una nuova e giovanissima cameriera entra a far parte della tenuta, sconvolgendo l’esistenza del piccolo e sottraendolo sempre di più dal controllo morboso di sua madre. Una trama da perfetto dramma viene dunque letta tramite un registro prettamente horror, un genere che è più la risultante di una scelta narrativa che un’impostazione dellavtrama narrata, e che prenderà il sopravvendo soprattutto sul finale.

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