The Harder They Fall: tra revisionismo storico e orgoglio black

Recensione del nuovo western diretto da Jeymes Samuel disponibile su Netflix dal 3 Novembre

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The Harder They Fall:

Rimaneggiare il western non è mai facile. Un genere che è stato l’origine del cinema d’intrattenimento e che con i classici di John Ford e la figura dura e rassicurante John Wayne ha costruito una vera e propria mitologia del Vecchio West. Jeymes Samuel con il suo primo lungometraggio , cerca di destrutturare e ricostruire un genere e una cultura fin dalle sue radici. Un film visivamente straripante che, grazie ad una colonna sono coinvolgente e un cast composto da stelle del firmamento Hollywoodiano diventa memorabile nel suo essere crudo e così sfacciatamente tarantiniano. The Harder They Fall è disponibile su Netflix dal 3 Novembre.

Cosa racconta The Harder They Fall?

La pellicola racconta la storia di Nat Love (Jonathan Majors), giovane bandito rimasto orfano dopo che il violento Rufus Buck (Idris Elba) massacrò suo padre e sua madre davanti ai suoi occhi da bambino. La sua continua ricerca di vendetta e la risalita al potere di Buck dopo l’ uscita dal carcere diventano il motore del film. Una lotta continua tra bande in un monito costante di quanto la violenza generi solo altra violenza totalmente ingiustificata. Il racconto viene portato avanti dai continui riscatti e scontri tra le bande dei due uomini, in un tira e molla violento e basato sul tutti contro tutti.

Alla scoperta di west sconosciuto

Andando alle origini del progetto, solo una casa di produzione come Netflix poteva prendersi il rischio di produrre una pellicola di questo tipo. The Harder They Fall racconta quel lato del West che il mondo occidentale non è abituato a conoscere. Quello fatto da cowboy, bande e intere cittadine totalmente all-black. Nella storia del cinema western raramente ci è capitato di incorrere in personaggi di colore, se non in un ruolo da sottomesso o sfruttato. Ritornando alle radici storiche del fenomeno possiamo vedere come negli anni si sia sviluppato un vero e proprio falso storico a riguardo. Almeno 1 cowboy su 3 all’epoca era di colore e molte bande, in alcune zone rurali del sud degli Stati Uniti, erano composte totalmente da persone di colore. Samuel prende questo fattore e lo estremizza facendolo percorre da una, non poco sottile, vena polemica riguardo le discriminazioni razziali tuttora esistenti.

Un film dall’animo citazionistico…

L’operazione proposta da Samuel è molto simile a quella portata avanti da Tarantino in Django Unchained. Se visto da questo punto di vista The Harder They Fall è un film molto tarantiniano, soprattutto nell’ utilizzo (a volte eccessivo, ma ai fini della trama) della violenza. Aperte sono le citazioni all’ incisione sulla fronte dei nazisti praticata dalla squadra dei bastardi in Bastardi senza Gloria o alle classiche inquadrature dal basso che Tarantino ripropone periodicamente nella maggior parte dei suoi film. Piccolezze che rendono la pellicola una piccola perla del genere capace di omaggiare chi quella strada l’ha calpestata anni prima. Quasi tutto rimanda a quegli spaghetti western di cui in Italia siamo stati maestri. Da Corbucci a Leone, Samuel realizza film in certi versi citazionista, ma anche molto originale.

…ma pregno di originalità

L’originalità del lavoro di Samuel sta in pensate di regia capaci di non lasciare mai la scena vuota e di non distrarre mai lo spettatore. L’ inquadratura è sempre piena, a volte in maniera quasi eccessiva e barocca. La regia è dinamica e capace di lavorare moltissimo su movimenti di macchina mai banali o noiosi. E’ proprio questo che da a The Harder They Fall un ritmo, in alcuni punti, quasi frenetico. Un altro punto a suo favore sta nel palese revisionismo storico che il regista (e sceneggiatore) ha deciso di imporre al film. Tutti i personaggi raccontati popolano da anni i racconti e le leggende inerenti al Vecchio West. Sin dall’ inizio del film Samuel ci tiene a precisare quanto i personaggi siano realmente esistiti ma la storia sia puramente frutto di fantasia. Un modo originale e coraggioso di ridare dignità alle storie mai raccontate.

The Harder They Fall: la musica che diventa protagonista

A rendere The Harder They Fall un film unico nel suo genere è sicuramente la colonna sonora. Raramente ci siamo trovati davanti ad esordi di successo da parte di musicisti adattati al mondo della regia. Jeymes Samuel riesce a portare nella pellicola la sua sensibilità da musicista (conosciuto al grande pubblico con lo pseudonimo The Bullitts) rendendo la musica un vero e proprio elemento parlante del film. Ogni brano racconta una storia, aggiungendo qualcosa ad una messa in scena già di altissimo livello. La presenza di volti noti della musica black nella soundcheck (CeeLo Green, Seal, Lauryn Hill, Jay-Z) fa capire il valore non solo artistico, ma anche sociale e cultura a cui The Harder They Fall può puntare.

Un cast che funziona

Ad aiutare l’ottima riuscita della pellicola c’è un cast d’eccezione composto dal meglio del meglio del cinema degli ultimi 10 anni. Jonathan Majors, ormai lanciato nel firmamento di Hollywood, porta sullo schermo un Nat Love ormai totalmente mangiato e consumato dal suo desiderio costante di vendetta. L’espressività e il carisma naturale dell’ interprete fanno in modo che lo spettatore empatizzi in maniera immediata con personaggio. Al suo fianco troviamo la bravissima Zazie Beets nei panni della tagliente e coraggiosa Stagecoach Mary. Dall’altro lato della barricata Idris Elba impersona un inquietante e scellerato Rufus Buck affiancato da una straordinaria Regina King nei panni di Trudy Smith, il braccio destro del capobanda. Tanti sono i personaggi di contorno ma delle menzioni particolari vanno al fenomenale Lakeith Stanfield (che nel film è Cherockee Bill) e Delroy Lindo (lo sceriffo Bass Reeves costantemente diviso tra bene e male).


The Harder They Fall: dal 3 novembre su Netflix


Dove vedere The Harder They Fall?

The Harder They Fall è disponibile su Netflix dal 3 Novembre.

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