The Falcon and The Winter Soldier: la fine di un simbolo

Recensione del quarto episodio della serie targata Disney+ con protagonisti Anthony Mackie e Sebastian Stan

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The Falcon and

Scioccante. Se si dovesse cercare una parola per descrivere questo quarto episodio di The Falcon and The Winter Soldier, sarebbe questa. Un episodio che lavora sulla tensione e sull’ interiorità dei protagonisti dando una profonda tridimensionalità soprattutto ai personaggi di Sam Wilson e John Walker. Una narrazione che rimane coerente alle intenzioni della serie e che propone, a metà stagione, una coraggiosa virata. Un prodotto che, a differenza di WandaVision, risulta vicino e familiare agli scorsi lavori dei Marvel Studios, ma allo tempo incredibilmente diverso. The Falcon and The Winter Soldier racconta la società in tutte le sue ingiustizie, diseguaglianze e contraddizioni. L’eredità e il potere sono i veri protagonisti di questo quarto episodio che apre la strada ad un finale di stagione al cardiopalma.

Come al solito vi lasciamo un il nostro abituale AVVERTIMENTO SPOILER.

Perchè il Wakanda?

Bucky Barnes (The Winter Soldier)

Il finale del terzo episodio ha aperto la strada ad un altro elemento determinante nella trama di The Falcon and The Winter Soldier. Negli ultimi minuti abbiamo visto Bucky incontrare Ayo, guerriera delle Dora Milaje wakandiane. Il Wakanda, nonostante gli anni passati, sembra ancora avere un conto in sospeso con Zemo dopo l’attentato al Re T’Chaka avvenuto in Captain America: Civil War. La presenza di Ayo viene utilizzata (intelligentemente) come espediente narrativo per analizzare un pò più da vicino l’ interiorità di Bucky e la sua complessa psiche. Il flashback in cui vediamo Barnes essere finalmente liberato dalla costrizione del Soldato D’Inverno può essere tranquillamente definita come una delle scene più emozionanti e toccanti dell’ intera serie. La magnifica interpretazione di Sebastian Stan da modo allo spettatore di empatizzare con il personaggio e sentire il suo dolore in modo molto più tangibile.

Not a perfect soldier, but a good man

Falcon and The Winter Soldier

La prima volta che abbiamo sentito pronunciare questa frase era il 2011 e il Dottor Erskine (Stanley Tucci) istruiva, in Captain America: The First Avenger, il giovane Steve Rogers sulle qualità che un supersoldato avrebbe dovuto incarnare. Questa frase è diventato un pò il simbolo di ciò che Captain America dovrebbe rappresentare e delle idee che lo stesso Steve voleva trasmettere come simbolo. In questo quarto episodio Sam incarna perfettamente ciò a cui Erskine aspirava. La compassione, l’empatia, la capacità di comunicare, rendono Sam il “successore” perfetto di Rogers.

Il suo scambio con Karli è probabilmente uno dei momenti più alti dell’episodio, in cui ci Sam ci mostra la sua capacità di essere un uomo buono, in grado di capire le persone. Il dialogo tra i due, non solo ci mostra la capacità di Sam di comunicare prima di agire, ma anche le intenzioni positive di Karli. Non un perfetto soldato, ma un uomo buono.

John Walker e il peso di non sentirsi abbastanza

L’abbiamo odiato tutti fin dal primo secondo e molto probabilmente era proprio questo l’ obiettivo principale dei creatori di The Falcon and The Winter Soldier. Un fantoccio del governo. In realtà John Walker è molto più di questo episodio ce lo conferma. John è un uomo che cerca perennemente approvazione, che vuole essere all’altezza e non riesce ad accettare la sconfitta. Questo tratto caratteriale di Walker viene analizzato molto bene insieme alla sua latente voglia di essere più forte, più capace.

Il siero per lui diventa una ossessione, talmente radicata da non poterne fare a meno. Emblematico sotto questo punto di vista è il dialogo con la sua spalla Hoskins nel quale esprime la sua volontà di essere un soldato perfetto. Questa sua spasmodica voglia di essere di più sarà, molto probabilmente, la sua rovina. Le ultime iconiche scene dell’episodio non sono altro che l’ inizio di questo declino.

The Falcon and The Winter Soldier: un colpo di scena che funziona

Un risvolto molto prevedibile (soprattutto per i fan dei fumetti) ma che ha beneficiato di una resa visiva scioccante. La traumatica morte di Hoskins porta Walker a compiere un gesto folle in un eccesso di rabbia. La violenta uccisione di un inerme membro dei Flag Smasher è messa in scena in maniera cruda, forte e visivamente impattante. Mai, nel Marvel Cinematic Universe, era stata portata su schermo la violenza in maniera così evidente.

Il sangue che scorre sui gradini, il corpo senza vita del giovane, i civili sconvolti, lo scudo insanguinato, sono solo immagini che servono a rappresentare la degenerazione di un’ icona. Lo scudo che per anni era stato simbolo di sicurezza e protezione che si trasforma in strumento di morte e furia omicida. Sam e Bucky diventano testimoni della degenerazione totale degli ideali che il loro più caro amico per anni ha cercato di incarnare. L’evento non è altro che l’ennesima conferma di quanto Walker sia sbagliato in questo ruolo. Più volte nel corso dell’episodio ci vengono messe in evidenza le sostanziali differenze tra essere un perfetto soldato e un uomo giusto.

Walker/Wilson: l’identità di un eroe

Durante un dialogo con Zemo, Sam spiega quanto lui non abbia bisogno del siero per essere un uomo migliore. Al contrario Walker che sembra dipendere dall’ idea che questo possa migliorarlo e ampliare le sue capacità. Il quarto episodio di The Falcon and The Winter Soldier mostra in poche scene e battute quanto la scelta di Steve di lasciare lo scudo a Sam fosse giusta. Un simbolo di giustizia e protezione in mano ad un uomo che è capace di rappresentare questi ideali. Una persona retta e giusta, in grado di incarnare le migliori qualità dell’animo umano.


The Falcon and The Winter Soldier: alla scoperta di Madripoor


Dove vedere The Falcon and The Winter Soldier?

I primi 4 episodi di The Falcon and The Winter Soldier sono attualmente disponibili su Disney+. La serie con protagonisti Anthony Mackie e Sebastian Stan arriva con un nuovo episodio ogni settimana.

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