Il Marvel Cinematic Universe continua a sorprendere. Questa è la prima cosa che uno spettatore medio può pensare dopo aver visto il terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier. Nonostante sia stato proposto come un prodotto intellettualmente più “semplice” di WandaVision ci sta rivelando imprevedibili colpi di scena, a partire dalla trama. L’ ottima sceneggiatura, in continuo crescendo, sta trasformando sempre di più la serie rendendola un prodotto molto più maturo dei canoni a cui i Marvel Studios ci hanno abituati. Un clima più crudo e reale che ricorda molto le atmosfere di Captain America: The Winter Soldier.
La bellissima regia è accompagnata da una storia complessa e che, di puntata in puntata, tocca orizzonti sempre nuovi svelandoci imprevedibili sorprese. In questo terzo episodio, inoltre, oltre ad esserci svelate le prime motivazioni alle spalle delle azioni dei Flag Smashers, ritroviamo due personaggi che hanno fatto la storia dell’ MCU. Ma li vedremo in vesti diverse.
Come al solito vi lasciamo con un enorme AVVERTIMENTO SPOILER.
L’episodio dei grandi ritorni?
The Falcon and The Winter Soldier è riuscita ad incastrarsi perfettamente nel filone narrativo che i Marvel Studios hanno iniziato nel 2008. Non solo con blande citazioni, ma anche attraverso una trama che, in particolare nel terzo episodio, raggiunge il suo culmine. Quelli che potevano sembrare semplici easter-egg o omaggi diventano fondamentali man mano che i minuti passano. L’episodio svela molti elementi cardine della storia, mantenendo comunque fede alla sua natura action e thriller. Azione, drammaticità ed ironia sono dosati alla perfezione mostrandoci nuovi aspetti dei personaggi e della loro psicologia. L’arrivo di Zemo (evaso dal carcere grazie all’aiuto di Bucky) in “soccorso” ai due protagonisti si trasforma in una occasione per raccontare un pezzo di mondo totalmente sconosciuto.
Madripoor e il ritorno di Zemo
Nei fumetti l’ isola immaginaria di Madripoor è un luogo fondamentale per i mutanti e per le maggiori attività illegali del pianeta. Nel corso di due serie abbiamo già avuto due espliciti riferimenti al mondo degli X-Men. Questo ci fa capire quando i Marvel Studios si stiano avvicinando a questa realtà. In The Falcon and The Winter Soldier, Madripoor viene rappresentato come un luogo in cui sono ancora attivi traffici illegali e dove i nostri protagonisti potrebbero trovare risposte riguardo l’ origini del siero del super soldato. L’atmosfera cyber punk funziona, dando all’ isola un’aria che ricorda le ambientazioni di Blade Runner. Già dalla sua presentazione in Captain America: Civil War, Zemo si è sempre contraddistinto per essere un villain atipico. Un villain che non agisce con la forza fisica ma con quella intellettuale. Questa tendenza trova conferma nell’episodio nel quale collabora con Bucky e Sam per arrivare al siero.
The Falcon and The Winter Soldier: il riscatto di Sharon Carter
Con questo terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier, i Marvel Studios sono riusciti in meno di 15 minuti di screen time a riabilitare un personaggio. Sharon Carter (nipote di Peggy) era forse uno dei character peggio sfruttati della storia dell’ MCU. Protagonista di una brevissima (e discutibile) love story con Steve Rogers, la giovane non ha mai ottenuto particolare spazio.
In questo episodio sembra riscattarsi, mostrandoci una drammatica backstory e una forza di volontà invidiabile. Le sue scene d’azione funzionano alla grande ed è in grado di incastrarsi perfettamente nelle dinamiche della serie trasformandosi anche in un personaggio molto ambiguo. E’ proprio in una delle ultime scene che la vedono protagonista che lo spettatore comincia a dubitare della sua onestà e della sua sincerità. Uno degli elementi più interessanti delle prossime puntate sarà capire in che modo Sharon Carter si inserisce in questo labile equilibrio. Con o contro di loro?
Bucky e Sam: un accordo di comprensione reciproca
In modo molto sottile e delicato, viene portato avanti anche lo sviluppo della dinamica tra i due protagonisti, che (sorprendentemente) cominciano a lavorare sulla comunicazione. In particolare Bucky, in questo terzo episodio viene esposto a tantissimi traumi (le parole d’ordine pronunciate da Zemo, il doversi fingere il Soldato di Inverno) e Sam sembra essere l’ unica persona in grado di capire, almeno in parte, il suo disagio. Ad unirli è un tacito accordo di comprensione reciproca che porterà sicuramente a una forte crescita di entrambi i personaggi. Affrontare il proprio passato e le proprie responsabilità non è mai una cosa semplice. Ma sicuramente avere qualcuno di cui fidarsi rende il tutto meno traumatico.
Una serie non adatta ai neofiti del genere
The Falcon and The Winter Soldier, forse anche di più di WandaVision, lavora e gioca con la mitologia del Marvel Cinematic Universe. I dialoghi vanno a ripescare personaggi e storie risalenti persino all’ inizio della saga, mettendo in seria difficoltà uno spettatore medio. Se da un lato ciò causa molta esaltazione e soddisfazione nei fan di vecchia data, dall’altro la serie potrebbe mettere a dura difficoltà un neofita. Nonostante John Walker compaia molto poco in questo episodio, notiamo quanto il personaggio stia percorrendo la stessa strada battuta nei fumetti. Un uomo che non riesce a controllarsi e che usa la propria “figura” come modo per giustificare i propri comportamenti. Ideali che si scontrano totalmente con quelli professati da Steve Rogers di cui “dovrebbe” essere il successore. Pian piano si sta trasformando nel simbolo di tutti i difetti e corruzioni dell’America che conosciamo.
The Falcon and The Winter Soldier: il peso dell’eredità
The Falcon and The Winter Soldier: dove guardarlo?
Il terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier è disponibile su Disney+. La serie sarà composta da 6 episodi.