“The Company Men” segue le storie di personaggi che hanno orientato la loro vita attorno a una società un tempo chiamata General Transportation Systems. In contrapposizione c’è la storia di un uomo, interpretato da Kevin Costner, con la sua azienda sempre attiva.
Anni fa due uomini hanno fatto partire questa azienda iniziando a costruire navi: prima quelle piccole e poi quelle grandi. Ora si chiama GTX e a causa della recessione economica si sta ridimensionando e alcuni dei suoi dipendenti stanno scoprendo che la loro occupazione principale era fare e spendere molti soldi.
Trama di The Company Man
All’inizio ci concentriamo su Bobby Walker (Ben Affleck), che guida una Porsche e ha un bel set di golf, una grande casa di periferia e una moglie di nome Maggie (Rosemarie DeWitt). Bobby perde il lavoro. Il suo licenziamento e il suo conto di risparmio non riescono a sostenere le sue spese generali. Entra, con grande dispiacere, nel mondo dei disoccupati. La sua azienda ha pagato un ufficio temporaneo presso un centro di ricerca di lavoro che lo aiuta con il suo curriculum. Frequenta sessioni di terapia di gruppo in cui impara a presentarsi e pensare positivamente, le detesta.
Anche Phil Woodward (Chris Cooper), il dipendente più anziano di GTX, viene licenziato. Se non c’è una grande richiesta per Bobby, non ce n’è per un dirigente disoccupato intorno ai 60 anni. Senza la sua posizione Phil si rende conto che l’impressione di avere importanza e valore era una finzione.
La GTX è stata avviata da Salinger (Craig T. Nelson) e McClary (Tommy Lee Jones). McClary mantiene la convinzione che una società debba una certa lealtà ai suoi dipendenti e che debba svolgere una funzione utile. Salinger ha superato quella fase e realizza che un’azienda sopravvive solo massimizzando i suoi profitti e producendo un prodotto primario: il reddito.
C’è un personaggio che fa davvero qualcosa: Jack Dolan (Kevin Costner), il cognato di Bobby, che possiede una piccola società di costruzioni che costruisce una casa alla volta. Lui e i suoi dipendenti sanno come far sì che i rivestimenti delle case siano veri, come usare i materiali in modo efficiente, come – beh, come piantare un chiodo. Bobby ha sempre liquidato Jack definendolo un “lavoratore”.
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Recensione
Sebbene gli attori siano convincenti e il film ben realizzato, “The Company Men” offre pochi ritratti soddisfacenti dei personaggi perché il film non riguarda i personaggi, ma le realtà economiche dei vari personaggi. Quando una società ti licenzia, non importa molto se sei un buon amico, un padre affettuoso o un bugiardo. Sei un investimento riportato sui suoi libri contabili o non lo sei.
L’impatto del film arriva quando queste persone si rendono conto che non ha importanza in termini economici chi sono.
Scritto e diretto da John Wells, “The Company Men” non offre grandi emozioni. Il suo mondo è quello che è. Ci viviamo tutti. Nei bei tempi, i giovani vanno al cinema e sognano di diventare Gordon Gekko. In brutti momenti, un costruttore di case sembra più un Master of the Universe.
Capita di parlare con alcuni giovani che stanno cercando di prendere decisioni per la loro carriera. Il mio consiglio, anche se sembra banale, è sempre “Trova ciò che ami davvero fare e fa di questa la tua professione.”