The addiction è un film del 1995 diretto da Abel Ferrara. Sui vampiri se ne sono viste di cotte e di crude. Dracula, Nosferatu, True Blood, Buffy, Underworld e chi ne ha più ne metta. Ma con questo The Addiction ci troviamo davanti ad un prodotto speciale. Speciale in quanto non si può ritenere un horror convenzionale. Motivo per cui a molti potrebbe non piacere affatto. Ma questo titolo di Abel Ferrara, facente parte di un trittico di film definito “Trilogia del Peccato”, è forse una delle pellicole che meglio rappresenta l’idea di vampirismo. Si tratta di un film intellettuale, che esteticamente guarda al cinema espressionista e concettualmente alla filosofia esistenzialista. É un prodotto non facile, ma grazie alla sua fotografia di contrasti e ai dialoghi, diventa quasi ipnotica. The Addiction è un film pessimista, che non vuole dare speranza all’umanità e alla sua condizione. Un film imperdibile per gli amanti del cinema più puro.
The Addiction, ovvero la dipendenza dal male
The Addiction è il terzo capitolo della “trilogia del peccato”. Abel Ferrara è un regista che ha sempre lavorato sui concetti di peccato e su cosa significasse essere peccatore. Del male che è insito in ognuno di noi e della religiosa possibilità di redenzione. Ma in The Addiction la redenzione non c’è. Ogni speranza di poter pulire la propria anima dal peccato non esiste. Ed è qui che attraverso il vampirismo come metafora, Ferrara ci parla del Male come dipendenza prima dell’umanità. Ci dice che noi non siamo peccatori perché pecchiamo, ma pecchiamo perché siamo peccatori. E in questa visione pessimista si fondono le filosofie di Kierkegaard, Nietzsche e Heiddeger. Il vampirismo diventa cosi allegoria della dipendenza. La più grande dipendenza dell’uomo, ossia il male assoluto. Il vampiro si abbandona così alla sua condizione. La protagonista accetta ciò che è. La vera condizione dell’esistenza umana. Una dipendenza al male che si concretizza nella aggressione e annullamento di ogni altro essere. Un concetto che viene rafforzato dal regista con l’uso di immagini di repertorio che rappresentano le brutalità perpetuate dall’uomo.
The Addiction: Il miglior film sui vampiri?
Affermare che The Addiction sia la miglior pellicola sui vampiri è forse una presa di posizione un po’ dura. È sempre problematico parlare per assoluti. In molti potrebbero dissentire fortemente. Infatti lil film presenta caratteristiche che per molti potrebbero risultare ostiche. Dimenticate i mantelli e i canini aguzzi. Dimenticate l’azione e gli stilemi horror più convenzionali. Niente Dracula di Coppola o guerre con i licantropi come in Underworld, o jumpscare e brutte facce. The Addiction è più un saggio filosofico, che racconta una visione negativa della condizione di esistenza dell’uomo. È un film esistenzialista, che sfrutta l’orrore del vampirismo come metafora per raccontare un orrore più astratto. Quindi perché definirlo il migliore a tema vampiri? Forse è meglio riformulare. The Addiction è tra le pellicole più interessanti che trattano il tema del vampirismo. Perchè legano la figura del vampiro ad un significato profondo. Non semplice spauracchio ma allegoria dell’uomo. Éd è proprio questa carica concettuale a rendere questo film un prodotto imperdibile.
Un film di stampo espressionista
A chiudere questa riscoperta vanno spese due parole per il comparto tecnico. The Addiction è un film piccolo. Asciutto nella sua messa in scena, ma in grado di evocare potenti emozioni con la sola forza delle immagini. Ferrara usa qui un bianco e nero fatto di contrasti che fanno eco al cinema di Bergman e ad un certo espressionismo di matrice teutonica. I volti resi più profondi dal gioco di luci, donano a questa piccola pellicola un aura particolare. Lo spettatore si può perdere nelle immagini, catturato in un flusso ipnotico. Un fascino d’altri tempi che rende The Addiction un film forse unico nel suo genere. Per cui cinefili che amate la settima arte, se non lo avete già fatto, recuperatelo subito. Scoprirete un nuovo livello di cinema. E vedrete un modo originale e interessante di trattare il tema del vampirismo, che tanto è stato abusato nel mondo mediatico.