La tecnologia Deepfake è un’intelligenza artificiale, che sarebbe in grado di riprodurre la voci degli interpreti dei Simpson. Sebbene possa sembrare alquanto strano, la motivazione è logica ed andrebbe ad evitare problematiche allo stesso show.
Che cos’è la tecnologia Deepfake?
Uno dei doppiatori simbolo che mimava incredibilmente due personaggi dei Simpson, ha lasciato nel 2015 lo spettacolo. E qua, poteva entrare in sostituzione la Tecnologia Deepfake, in grado di riprodurre in modo fedele il timbro di voce. Egli doppiava sia Mr. Smith che, il suo scagnozzo Waylon Smithers. Il produttore del cartone, Fox, cercò ti tagliare i costi legati ai doppiatori dei personaggi. Sebbene quasi tutti fossero d’accordo, uno si rifiutò. Sherer, doppiatore di Skinner, Ned Flanders e Otto Mann. Allora, lo showrunner Al Jean, disse chiaramente che la voce di questi, sarebbe stata riformulata, probabilmente con la tecnologia Deepfake. Alla fine comunque, Sherer cedette e firmò un nuovo accordo. Ma quel che si deve tenere in considerazione, è appunto il fatto che molti doppiatori sono vicini alla pensione. Per cui, potrebbero decidere di smettere di dar voce agli iconici personaggi, lasciando il posto alla tecnologia Deepfake.
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L’idea dell’intelligenza artificiale
La voce del personaggio di Edna Krabappel, l’insegnante di Bart, è morta nel 2013. Grazie a delle limitate registrazioni, è stata “riportata in vita.” Ciò significa che grazie alla tecnologia Deepfake, si potrebbero sostituire tutti i doppiatori, creando un timbro vocale molto simile all’originale. Tim McSmythurs, un tecnico che lavora in ambito di intelligenza artificiale, ha costruito un modello tecnologico, in grado di essere addestrato ad imitare qualsiasi voce. Si sincronizza quindi, sul timbro e lo riproduce in maniera fedele. L’unico difetto che si può riscontrare per questa nuova tecnologia Deepfake è la mancanza di emozione. Facendo svariate prove su Homer, esso risulta piatto. Poiché la macchina non può ricreare le emozioni da zero. Questa tipologia di tecnologia Deepfake è usata ad esempio nei videogiochi, dove è possibile riscontrare una gamma di parole molto più vaste. Opponendosi di fatto a quelle poche che vengono registrate da un doppiatore in studio.