Teatro perché è essenziale nelle nostre vite ?

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Il teatro, cosi’ come l’arte in generale, ha subito cambiamenti nel corso della storia. Cambiamenti portati dal tempo, dalla società e dai mutamenti culturali.

Il teatro è cambiato negli anni ?

La risposta è si, partendo dagli albori: nell’antica Grecia ci si recava a teatro unicamente per assistere a rituali religiosi. Nel medioevo invece, era il clero a scegliere quali rappresentazioni mettere in scena e cosa fosse scandaloso e da vietare. Arrivando al Cinquecento il teatro assume una veste ancora differente diventando “per ricchi”, gli spettacoli sono rappresentati a corte per far divertire il ceto altolocato. Dobbiamo arrivare ad inizio Settecento però perchè si possa parlare di “teatro libero”, data la possibilità di scegliere di recarcisi e soprattutto quale tipo di rappresentazione guardare. Altro importante cambiamento nel mondo del teatro si è avuto di seguito alle guerre mondiali. Infatti se prima ci si andava per ridere, per assistere a commedie di vario genere, di seguito alla guerra muta il genere portato sul palco. Troviamo spettacoli di impatto, che smuovono le coscienze del pubblico, autori come Pirandello, Brecht e Beckett lasciano un importante segno artistico. Ponendo domande sul presente, sull’uomo e le sue scelte, permettono allo spettatore di essere stimolato a ragionare, dalle opere che va a vedere.

Quanti genere ha attraversato?

Il teatro è arte in movimento e come tale muta nei suoi generi e rappresentazioni, alcuni hanno segnato questi passaggi più di altri. Pensiamo ad esempio al Metateatro di Pirandello, il primo autore a indagare le differenze tra essere e apparire. Questo porta sul placo l’uomo con le sue maschere, la finzione della vita quotidiana compiuta per apparire migliore agli occhi altrui. Gli attori incarnano personaggi dubbi, rappresentazioni che lasciano lo spettatore confuso sulla verità della vicenda e dei personaggi stessi. L’insegnamento che ne traiamo è come ognuno abbia una propria visione delle cose della vita e una propria verità. Con il passare del tempo il teatro si trasforma e prende via quello che viene definito “dell’assurdo” qui troviamo autori quali Beckett e Ionesco. Artisti che rappresentano l’assurdo della vita umana, della realtà. I rapporti sociali sono i protagonisti della scena, insieme con la scoperta della condizione solitaria dell’essere umano, animale sociale che lotta per la sopravvivenza nella confusione quotidiana. “Finale di partita” e “Giorni felici”, sono due chiari esempi di questo genere di teatro, cosi’ come “aspettando Godot” spettacolo che trasmette tutta l’angoscia dell’attesa e lo scorrere inesorabile della vita.


Teatro Periodico Daily


A che punto siamo adesso?

Questi citati, sono solo alcuni esempi di come il teatro sia cresciuto e cambiato nel corso degli anni. Rimane una costante però quella della purezza di quest’arte, della sua natura mutevole ma sempre viva ed essenziale. Ecco quindi che mai come quest’anno anno, assume importanza parlare di teatro, un’arte che è stata vittima più di altre della pandemia che ha colpito il mondo. La ripartenza ha un significato dolce e amaro, contraddistinto dalla voglia di ripartire ma anche dal ricordo di quello che è stato e dalla paura per un futuro incerto. Starà alla coscienza di ognuno di noi saper gestire questa situazione, per far si che sia l’ultima ripartenza alla quale assistere.

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