Un progetto in cinque parti rilasciato nell’arco di un mese. Sufjan Stevens esplorerà con Convocations il suo rapporto col defunto padre.
Sufjan Stevens: di cosa parla Convocations?
L’ambizione di Sufjan Stevens non conosce limiti. Dopo un 2020 alla massima potenza in cui ha rilasciato ben due diversi album, l’artista di Detroit si sente già pronto ad andare avanti. Deve aver lavorato duro per tutto il 2020, perché il suo prossimo lavoro sarà immenso. Ben cinque diversi volumi di musica country-alternativa, per un totale di due ore e mezzo. Il titolo scelto da Sufjan Stevens per questo ambizioso progetto è Convocations, e giovedì 8 aprile verrà rilasciato il primo capitolo.
La label è sempre la Asthmatic Kitty, fedele compagna di avventure di Stevens. Saranno loro a rilasciare l’8 aprile Meditations, il primo album della pentalogia. I lavori successivi si distribuiranno invece nelle settimane successive. Il 15 aprile uscirà Lamentations, il secondo capitolo. Il 22 aprile vedrà la luce il terzo, che si chiamerà Revealations; mentre il quarto e il quinto, Celebrations e Incantations, verranno rilasciati rispettivamente il 29 aprile e il 6 maggio. Ma per chi non avesse voglia di ricordare tali appuntamenti settimanali si può sempre aspettare l’arrivo del 5 di agosto. Per allora Sufjan Stevens ha infatti pianificato il cofanetto completo di Convocations, in cui sarà possibile acquistare assieme tutti e cinque gli album.
“49 tracce che riflettono un anno di ansia, incertezza, isolamento e perdita”. Così Sufjan Stevens descrive il sound di Convocations, che ha scritto e composto come una dedica al padre biologico Rasjid Stevens. Stevens è infatti cresciuto con i genitori separati, entrambi dei quali hanno eventualmente trovato nuovi compagni, entrando in contatto con entrambi i nuclei famigliari. Il patrigno Lowell Brams, secondo marito di sua madre Carrie, ha collaborato alla realizzazione del suo penultimo album Aporia. Al rapporto tra i due è inoltre dedicato Carrie & Lowell, album di Stevens del 2015.
Le influenze di Convocations
«Convocations è dissonante, vertiginoso, ritmico, ripetitivo, urgente e calmo: tutte le cose che proviamo quando viviamo un lutto». Non a caso cinque volumi, ciascuno dei quali rappresenta una di quelle che vengono chiamate le “cinque fasi” del lutto. Rifiuto – di cui parlerà Meditations – poi rabbia, patteggiamento, depressione, e da ultima l’accettazione di quello che è accaduto come parte della propria vita e del proprio passato. Sufjan Stevens proclama, tra le ispirazioni per Convocations, nomi come Brian Eno e Maryanne Amacher. Nel frattempo rilascia un singolo, Meditations V, che si può ascoltare cliccando qui.
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