“Sticky Fingers”: l’album degli Stones compie 50 anni

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Sticky Fingers

“Sticky Fingers” arriva a metà dell’era più creativa dei Rolling Stones. Si tratta del primo album in studio senza il compianto Brian Jones.

Quando esce “Sticky Fingers”?

“Sticky Fingers” esce il 23 aprile 1971 in Gran Bretagna. Raggiunse la vetta della classifica inglese e di quella statunitense. Il produttore Jimmy Miller prese parte alla composizione dei brani, suonando le percussioni in alcuni di essi. Gli Stones registrarono la maggior parte delle tracce nel loro studio mobile. La celebre copertina del disco è opera di Andy Warhol. Raffigura un paio di jeans con un evidente rigonfiamento dietro la lampo, che nella versione su LP era apribile. Una delle canzoni più rappresentative, che divenne uno degli inni degli Stones, è Brown Sugar. Il titolo è ambiguo e suscettibile di varie interpretazioni. Tra i pezzi di maggior successo troviamo anche la ballata Wild Horses.

“Sticky Fingers”: una seconda vita

L’album con cui gli Stones rinascono a nuova vita è “Sticky Fingers”. Il disco diventa famoso non solo per i brani, ma anche perché compare per la prima volta il celebre simbolo dei Rolling Stones: il “tongue & lip”. L’iconica linguaccia fu un’idea del designer inglese John Pasche, che all’epoca dei fatti era uno studente del Royal College of Art di Londra. Gli Stones contattarono l’istituto alla ricerca di un giovane che disegnasse locandina del tour europeo. Dopo la locandina, la band affidò a Pasche la creazione di un logo duraturo che li rappresentasse. E il giovane Pasche se ne uscì con le celebri labbra impegnate in una linguaccia.

Un’etichetta indipendente

Grazie alla Rolling Stones Records, la band poté scegliere in autonomia le copertine. La fondazione di una etichetta indipendente rese tutto quello che conosciamo possibile. Le decisioni della band portarono a quello che oggi celebriamo come uno degli album più importanti nella storia della musica.

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