SIAMO QUI SIAMO VIVI: in anteprima alla Festa del Cinema di Roma

SIAMO QUI SIAMO VIVI, un docufilm di DANIELE CECCARINI. Anteprima martedì 18 ottobre ore 20:00 – Cinema Troisi, via G. Induno 1, Roma

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Siamo qui Siamo vivi

In occasione della Festa del Cinema di Roma, viene presentato in anteprima il docufilm di Daniele Ceccarini, Siamo qui siamo vivi.

Di cosa parla “Siamo qui siamo vivi”?

Basato sul libro scritto dal giornalista Roberto Mazzoli, il film ripercorre attraverso interviste e ancora, materiale d’archivio, l’incredibile storia di Alfredo Sarano, segretario della comunità ebraica di Milano che salvò la vita a 14.000 ebrei milanesi, rifugiandosi con la sua famiglia presso il convento del Beato Sante di Mombaroccio.

Erich Eder

In questo luogo in provincia di Pesaro, la vicenda si intreccia infatti, con la storia di Erich Eder, giovane sottoufficiale della Wehrmacht, che si rivelò fondamentale nel determinare la salvezza della famiglia Sarano e dei 300 civili rifugiati nelle grotte del santuario.

Le testiomonianze

Il documentario ricostruisce con accuratezza l’intera vicenda storica, grazie infatti, alle testimonianze dei discendenti dei salvati e dei salvatori e alla partecipazione della senatrice a vita Liliana Segre.

SIAMO QUI SIAMO VIVI: Produzione

Il docufilm è prodotto dalla Arman Julian Production e inoltre, dall’ imprenditore Manuele Malenotti.

Sponsor

L’evento è sostenuto da Matchless, il brand inglese di proprietà italiana della famigli Malenotti che collabora con i più grandi blockbuster di Hollywood, tra cui Mission Impossibile, e ancora, Batman Vs Superman, 007 Spectre, Avengers, Transformers, Suburra, Blade Runner 2049 e molti altri

Berlino

Siamo qui siamo vivi è selezionato per la prossima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino.

SIAMO QUI SIAMO VIVI: i fatti

Dopo quasi 80 anni, il giornalista Roberto Mazzoli ha ritrovato il prezioso diario di Alfredo Sarano custodito in un cassetto dalle sorelle Matilde, Miriam e Vittoria, quest’ultima recentemente scomparsa. Alfredo Sarano era il segretario della Comunità Ebraica.

La fuga

Dopo l’occupazione tedesca di Milano fu lui a decidere di nascondere le liste di oltre 14.000 ebrei salvandoli così in larga parte dai campi di sterminio. In seguito fuggì con la propria famiglia a Pesaro e da qui a Mombaroccio dove l’intera famiglia venne nascosta nella casa di alcuni contadini del posto e messa sotto la protezione dei frati francescani del convento del Beato Sante, guidati da Padre Sante Raffaelli che in quegli anni, su indicazione dell’allora vescovo Bonaventura Porta, ospitava rifugiati di ogni tipo.

Erich Eder

Nell’estate del 1944 il giovane ufficiale tedesco Erich Eder, comandante del quartier generale della Wermacht di Mombaroccio, pur avendo scoperto l’identità dei Sarano e degli altri numerosi ebrei qui nascosti, decise di trasgredire gli ordini di Hitler e di non deportare nessuno.

Il giardino internazionale dei Giusti-Gariwo

Per questo suo gesto oggi il suo nome è iscritto nel giardino internazionale dei Giusti-Gariwo. Il 26 agosto 1944 l’esercito alleato guidato dal primo Ministro inglese Churcill, giunse ai piedi di Mombaroccio e iniziò lo sfondamento della linea gotica con un pesante bombardamento sul convento del Beato Sante dove erano rifugiati, insieme alla famiglia Sarano, anche 300 civili.

Eder

Il comandante tedesco Eder, cattolico della Baviera, decise inoltre, di fare un voto davanti all’urna del Beato Sante per avere salva la vita di tutti e, per evitare che il convento fosse raso al suolo, decise di ritirarsi. In questo modo si salvarono tutti i 300 civili nascosti nelle grotte del convento nonostante le oltre 36 ore di bombardamenti.

La famiglia Sarano

Nel 1953 Erich Eder tornerà a Mombaroccio a sciogliere il voto in bicicletta. Nel 2012 Roberto Mazzoli è riuscito a ritrovare la famiglia Sarano che nel frattempo viveva in Israele e che ignorava il gesto del comandante tedesco. L’anno seguente Mazzoli è riuscito anche a ritrovare in Germania i figli del comandante tedesco.  

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