“Seduta di spalle”, ultimo singolo di Sara J Jones, è un mosaico di sogni, emozioni, scelte e desideri.
Chi è Sara J Jones?
Sara J Jones, pseudonimo di Sara Libranti, è un’artista milanese classe 1994. Muove i primi passi nel mondo della musica in tenera età, partecipando a numerosi concorsi canori. Esploratrice per nascita, studia Musical, Tecniche Teatrali e Danza, calcando grandi palchi come quello del Teatro Nazionale di Napoli, impreziosendo così l’eclettismo della sua Arte. Nel 2015 pubblica “The Queen of the Night”, la sua prima release che le consente di farsi conoscere ed apprezzare da pubblico e critica e di dar vita all’EP “Eterno” (2016). Dopo una pausa dalla scena che le consente di maturare personalmente e professionalmente, torna nei digital store nel 2022 con “Waterproof”, un brano scritto a quattro mani con Marco Conte. In esso Sara racconta, tra ironia e riflessioni, l’essenzialità di concedere spazio, tempo e cuore a chi si dimostra meritevole.
Sara J Jones: “Seduta di spalle”
Una vocalità fortemente pop, intrisa di sfumature soul e unita all’abilità di una penna sensibile e camaleontica: questa è Sara J Jones. E “Seduta di Spalle” è un brano che racchiude ed evidenzia queste peculiarità così spiccate. Introspezione, finezza compositiva e abilità narrativa sono gli aspetti che si evincono sin dall’apertura di questo pezzo. Scritto dalla stessa cantautrice lombarda e prodotto da Andrea Cattaldo, “Seduta di Spalle” trae il titolo da un evento personale molto singolare, che Sara definisce quasi mistico. Un dipinto su tela che si trasforma in una canzone posata su un filato di note, ricordi, malinconia, desideri e rivalsa, come lei stessa racconta.
Una storia spirituale
“Il titolo del pezzo è legato ad una storia molto particolare e spirituale, che mi tocca da vicino e riguarda una persona della mia famiglia alla quale ero molto legata”, spiega Sara J Jones. “È correlato a un dipinto che io ho sognato, pur non avendolo mai visto. Mia zia, che mi ha trasmesso la passione per il canto, ha creato questo quadro durante gli ultimi anni della sua vita, […] mentre lottava la sua battaglia. Non so come e non so perché, questo affresco mi è apparso in sogno: era una donna, seduta di spalle. Il giorno dopo, mia mamma lo ritrovò in casa. Rimasi scioccata, tra la gioia e l’incredulità, e così promisi a me stessa che, prima o poi, avrei dedicato a questa storia il titolo di un mio brano”.