Enrico Ruggeri, nel parlare con Rockol della vittoria dei Maneskin, ha osato un paragone che pare quanto mai indovinato. Il cantautore milanese pensa che la band romana somigli, sotto certi aspetti, ai Greta Van Fleet.
Cosa ha detto Ruggeri?
Enrico Ruggeri, grande esperto di musica rock, ha parlato della vittoria dei Maneskin al Festival di Sanremo 2021. Ruggeri conquistò 28 anni fa il palco dell’Ariston con Mistero, canzone rock. Ed il cantautore milanese parte proprio dal rock. I Decibel salirono sul palco più importante d’Italia portando una canzone che, come quella dei Maneskin, aveva poco in comune col Festival di Sanremo. Secondo l’ex Decibel, le band del tempo erano stereotipate. I Decibel venivano da un’esperienza a Londra. Ruggeri aveva i capelli biondi, gli occhiali bianchi: un look che rimandava a quello della Londra rockettara e trasgressiva.
Ruggeri parla del “suo” rock
Il rock di Ruggeri era figlio dell’esperienza londinese. L’atteggiamento spavaldo, “cool”, che i suoi Decibel ostentavano faceva parte del pacchetto. Erano anni nei quali il rock dei Led Zeppelin e dei Deep Purple richiamavano folle danzanti e poco lucide. La musica era in crescita: una rapida maturazione. Tutti seguivano la corrente, le band si influenzavano a vicenda e si scambiavano idee. Poi, come accade in questi casi, avvenne la saturazione creativa. Diventò difficile proporre qualcosa di innovativo. Partendo da questo presupposto, Ruggeri pensa che i Maneskin ed i Greta Van Fleet siano figli di quei riferimenti musicali.
I Maneskin come i Greta Van Fleet
I Greta Van Fleet si ispirano, in modo anche palese, ai Led Zeppelin. Scrivono canzoni proprie e danno il meglio di sé nei live. Sono giovani e fanno un rock di spessore. I Maneskin hanno le stesse caratteristiche. L’unica differenza è che non portano sul palco un’ispirazione così simbiotica come quella dei Greta Van Fleet. Per il resto pare che convincano Ruggeri. Il cantautore stima i quattro romani che, ancora piccolini, hanno preferito riunirsi in un garage a suonare anziché chiudersi in camera e gingillarsi dinanzi ad un computer.