Pino Daniele: il ricordo di un mito

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È sempre difficile scrivere di certi Artisti. Non ne voglia nessuno, ma diciamo che la musica di Pino Daniele può piacere o meno; ma che sia uno dei veri grandi cantautori della musica italiano è indubbio. Ed oggi, in occasione dell’anniversario della morte di questo grande artista, vorrei rendere umilmente omaggio ad un esempio di musica di cui molti ragazzi oggi non sanno neanche l’esistenza.

La vita di Pino Daniele, il nero a metà, è una vita che ancora oggi risuona nell’anima di tutti i napoletani e di tutti i suoi fans. Della classe del ’55, l’americano della nuova Napoli pubblicò il suo primo album Terra mia nel 1977, rivelando al mondo la bellezza del testo di Napule E’ , dove l’amore per la sua città natale viene espresso dalla descrizione delle chiare luci di quella città e dalla carta sporca, antitesi accompagnata dai dolci suoni di un mandolino.

Pino Daniele – The Platinum Collection

Già in quel primo album si poteva cogliere lo sperimentalismo di Pino Daniele che lo portò a stravolgere la musica cantautorale italiana: essa infatti, in quegli anni non semplici, puntava spesso al messaggio che questa doveva mandare, curandone lo stile, quasi a ricercare una pulizia formale che in Pino Daniele invece troviamo completamente distrutta. Gli influssi dialettali della sua terra si risentono non solo nei titoli infatti, ma anche nelle singole scelte ritmiche che la sua musica ci propone, andando anche a scegliere insulti e parolacce.

Uno dei molti apici di Pino Daniele possiamo ritrovarlo nel 1981, per essere precisi il 19 Settembre. E’ questo infatti il momento in cui: viene pubblicato A me me piace ‘o blues; apre il cocnerto di Bob Marley a Sansiro; e infine a piazza del Plebiscito, quando ancora non era altro che un parcheggio, non la stupenda piazza che siamo abituati a vedere oggi, si radunano duecentomila persone per ascoltare tra gli altri: Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito e uno straordinario James Senese accendono una notte tenerissima, indimenticabile.

Quello che rende però Pino Daniele un classico della musica italiana è proprio la sua capacità di reinventarsi sempre e comunque, dando anche, nel 2009 prova di questo con la creazione dell’album Electric jam, che un po’ come Cristina D’Avena ha fatto con il suo ultimo album, crea una serie di duetti con personaggi della musica italiana come: J-Ax, Mina, Mario Biondi e altri.

Tutto questo: il suo essere vero, forse anche dato dalla possibilità di diventare un autore indi nel momento di apertura della sua stessa etichetta, la Blue Drag, fa sì che tutti siano un po’ anche lui. Lui che risuona nella metro della sua città natale in questo modo, facendo capire come ancora sia vivo in tutti.

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Non mi resta quindi che ringraziare per chi ha letto fino a questo punto e per Pino che ormai ci guarda sorridendo da lassù, un grazie. Infinite.

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