Alla 71 esima edizione del Berlinale tante novità cinematografiche. Tra queste una pellicola rumena.
Al Berlinale la pellicola rumena, di cosa parla?
Bad Luck Banging or Loony Porn. Questa è la pellicola del regista rumeno Radu Jane. La donna protagonista è interpretata da Katia Pascariu. Ella è di fatto accusata da genitori, nonni e allievi della classe in cui insegna. Il motivo? Aver filmato un rapporto sessuale col marito che, suo malgrado, è stato caricato su internet e divenuto virale. Il film ha ricevuto numerosi premi in differenti festival. La storia riprende un fatto di cronaca accaduto nella nostra madre patria ai danni di una maestra. Il fulcro del film, è mostrare una prnografia culturale, che secondo il regista, sta caratterizzando il proprio paese. L’immagine che si da, è quella di una società che cade nella volgarità, in cui l’unica cosa che davvero conta è il denaro. La donna incorpora la figura della società corrotta e malata. Essa sotto il dominio del dittatore Ceausescu. A tratti possiamo definirla ironica, e alla fine del film, mostra anche un risvolto fantasy.
A Última Floresta di Luiz Bolognesi alla Berlinale 2021
Gli altri film degni di nota
What Do we see when we look at Sky? La pellicola al Berlinale firmato dal regista georgiano Alexandre Koberidze. Egli racconta la nevrosi, derivata da rapporti soffocanti, di rapporti ormai giunti alla fine tra madre-figlio o padre-figlia. Il dolore caratterizza tutto il film, la descrizione dell’isteria è ricalcata con un eccesso da renderla, infine, patologica. Xavier Beauvois ha diretto Albatros. La storia narra un poliziotto alla continua lotta degli abusi quotidiani e contro i suicidi. L’unico buonsenso rimasto da ciò che di bello ha nella vita, lo dedica all’ambiente domestico. Nel tentativo di salvare un uomo dal suicidio, commette un errore e ne causa la prematura morte. La sua vita, già caratterizzata dall’infelicità del mestiere, subisce un ulteriore danno. Alla fine opta per la decisione di lasciare il lavoro e, viaggiare in gran segreto con la sua piccola barca. Attraversando mari, in solitaria, accompagnato solo dal dolore che non l’ha mai davvero lasciato. Degna di nota anche la pellicola di nota anche Petit Maman di Celine Sciamma. Il racconto di una bambina che si rifugia in un’amica immaginaria dopo la morte della nonna. Il rapporto precario coi genitori non aiuterà la protagonista. Il legame femminile è il focus del film, contornato da un bellissimo rapporto con la natura che l’accompagnerà durante il proprio viaggi interiore. Memory Box di Johana Hadjithomas e Khalil Joreige è una delle più innovative, ma che ci riporta a vivere gli anni ottanta. In chiave odierna, riporta i risvolti della guerra libanese, vissuti da una ragazza che, con la madre, fugge verso l’estero. I registi, nati in libano nel 1969, hanno voluto riportare tutte le esperienze, vissute o meno, raccontando una sofferenza di genere attraverso un fumetto.