“Passaggi obbligati”di Marco Bindi, intervista all’autore

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Passaggi obbligati, un libro alla riscoperta di se stessi!

Marco Bindi, autore già conosciuto alla fiera del libro di Firenze, si racconta in questa nuova intervista. In libreria da pochissimi giorni con un nuovo libro intitolato “passaggi obbligati” di edizione radici future, scopriamo insieme cosa si cela dietro a tale manoscritto.

Autore di due libri (“l’emporio dei sogni” e “quattro passi nel futuro”) Marco Bindi ritorna di nuovo tra gli scaffali delle librerie con un nuovo libro, nuovo per la pubblicazione ma non recente di scrittura.

Il libro come egli stesso ci racconta nell’intervista viene scritto ed elaborato anni prima.

Una raccolta di storie, ognuna con un significato nascosto, un libro alternativo da leggere pieno di esperienze, di racconti dell’altro mondo, momenti assai duri della vita.

Passaggi Obbligati: da dove deriva questo titolo?

Passaggi obbligati racchiude tutto: nient’altro che un filo conduttore, la chiave in grado di sbloccare e collegare al contempo ogni storia.

Il libro infatti si struttura con 16 storie brevi, completamente diverse fra loro ma che racchiudono un elemento in comune: la vita e la morte.

Sono i passaggi della vita e della morte, due facce della stessa medaglia.

Si passa ad analizzare i problemi più semplici della vita, momentanei, all’amara crudeltà che ogni giorno qualcuno di noi si trova ad affrontare. Nella raccolta di libri, Marco Bindi, affronta temi crudi e al contempo veri, frutti di un attenta analisi del mondo che ci circonda, di ciò che succede intorno a noi.

In questa raccolta, l’autore si interroga, costantemente e quotidianamente alla ricerca di una risposta che non troverà mai.

Ogni storia infatti si presenta con delle risposte diverse, alternative.

Marco Bindi cerca in tutti i modi di fornire punti di vista assai diversi, ispirandosi a credenze, visioni pessimistiche e ottimistiche, cercando un perché, un come a tutto ciò che sembra accadere.

Marco Bindi – scrittore

Io non ho la risposta come nessuno credo, ma non avendola mi sono messo nelle diverse posizioni, creando così delle risposte alternative a quelle che sono le nostre domande esistenziali, le domande che ogni essere umano nel corso della propria vita si pone”, queste le parole dello scrittore.

Sono racconti ispirati a fatti realmente accaduti, eventi che spesso non notiamo eppure sono davanti ai nostri occhi.

Si passa dai semplici momenti di guerra, agli attacchi terroristici, crudeltà degli uomini fino ad arrivare agli eventi più catastrofici e naturali, come un alluvione, un nubrifagio, raccontando sempre l’altra faccia della realtà.

Passaggi Obbligati: è un semplice “documentario” della nostra vita?

A tale domanda la risposta è no. Passaggi obbligati non è un semplice elenco dei vari momenti catastrofici, dei passaggi della nostra vita e della nostra morte, ma è un insieme di esperienze vissute in prima persona dell’autore (e anche non) mescolate all’immaginazione.

Marco Bindi nella sua intervista ci racconta come un semplice nubifragio che egli stesso ha assaporato, sentendo il dolore della gente, ha dato vita ad uno dei suoi racconti più belli contenuti nel libro.

Vissuto in primo persona, lo scrittore racconta come un semplice evento catastrofico potesse in realtà suscitare emozioni forte e contrastanti: solitudine, tristezza e una sorta di vuoto interiore come se tutto un intero mondo stesse crollando sotto ai suoi piedi.

“Passaggi obbligati” è un viaggio dentro noi stessi!

Così come ci ha detto l’autore durante l’intervista, scrivere questo libro è stato un enorme viaggio dentro stessi. Scoprire, immaginare, ricordare momenti assai dolorosi della propria vita non è mai un momento facile da condividere, soprattutto se dall’altra parte di quel inchiostro ci sarà qualcuno pronto a leggere ogni singola parola.

È un viaggio dentro se stessi, leggere passaggi obbligati aiuta anche il lettore a scoprire delle nuove emozioni, sensazioni che spesso non ricordiamo di provare.

Semplici racconti di fantasia in grado di trasportarci in un mondo a tratti sconosciuto, ma che in realtà non è altro che l’altra faccia della medaglia.

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