Oggi avrebbe compiuto 72 anni Mia Martini: la voce che non muore mai

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Oggi avrebbe compiuto 72 anni, Mia Martini – pseudonimo di Domenica Rita Adriana Bertè, conosciuta anche come “Mimì” – da sempre considerata la voce femminile più bella della musica italiana.

Sono tantissime le sue canzoni che hanno fatto innamorare diverse generazioni: Piccolo Uomo, Minuetto, Donna, La costruzione di un amore e tantissime altre ancora. Oltre la collina, l’album con cui Mia Martini debutta nel 1971, è stato considerato tra “i migliori lavori italiani mai realizzati”. Molti capolavori nasceranno anche grazie all’incontro con Ivano Fossati, il cantautore genovese con il quale vivrà un rapporto artistico e soprattutto sentimentale.

L’incidente degli anni ’70

Nella sua carriera sono tante le situazioni difficili da affrontare. Nel 1983 è vittima di maldicenze e pregiudizi, in seguito a un fatto avvenuto qualche anno prima: dopo un concerto in Sicilia, i ragazzi della band di Mia Martini ebbero un incidente che ebbe due vittime. I giornali pubblicarono le foto degli spartiti di Mia insanguinati, facendo anche intendere che lei fosse, in qualche modo, la causa di quel drammatico incidente.

Iniziarono a dire “Mimì porta iella” e questa storia la fece allontanare dai riflettori, spingendola a ritornare a Bagnara Calabra, il suo paese natio: <<La mia vita era diventata impossibile. Qualsiasi cosa facessi era destinata a non avere alcun riscontro e tutte le porte mi si chiudevano in faccia. C’era gente che aveva paura di me, che per esempio rifiutava di partecipare a manifestazioni nelle quali avrei dovuto esserci anch’io. Mi ricordo che un manager mi scongiurò di non partecipare a un festival, perché con me nessuna casa discografica avrebbe mandato i propri artisti. Eravamo ormai arrivati all’assurdo, per cui decisi di ritirarmi>>.

Dopo un’attesa lunga sei anni, nel 1989 ritornò a cantare sul palco di Sanremo con il brano più amato di sempre, Almeno tu nell’universo, che la riconsegnò al successo, collaborando anche con tantissimi artisti. Il successo di Sanremo la incoraggiò a riprendere una tournée dal vivo e ad incidere un nuovo album, Martini Mia. Sempre nello stesso anno vennero vendute centomila copie del singolo Donna, contenuto all’interno del cd, che si aggiudicò il Disco D’Oro al Festivalbar.

Una voce che non muore mai

Ma i momenti difficili per Mia non sono finiti: iniziò a soffrire di un fibroma all’utero che la portò ad assumere farmaci antiemorragici in modo eccessivo, così da evitare l’intervento che avrebbe potuto cambiarle il timbro vocale. Era il 12 maggio 1995 quando il manager, Nando Sepe, chiamò i pompieri per riuscire ad entrare nella casa di Mia. La trovarono morta, già da 48 ore, sul suo letto con le cuffie del walkman e un’espressione serena.

Prima del suo decesso, Mia aveva dichiarato a sua sorella, Olivia, di sentirsi molto affaticata. Non fu mai però del tutto chiara la sua scomparsa. Sì aprì anche un’inchiesta che dispose l’autopsia e, dal referto, emerse che era stata vittima di un arresto cardiaco causato da un’overdose di stupefacenti. Dopo i suoi funerali seguirono tantissime polemiche. Fu una morte mai compresa, soprattutto inaspettata, che sbalordì tutti.

A ventiquattro anni dalla sua scomparsa, sappiamo che la vita non è stata facile per Mia Martini e che, probabilmente, sono state proprio le calunnie dell‘83 a farla sprofondare sempre di più in un buio profondo. Ma sappiamo anche che la sua voce rimarrà qui per sempre e che neanche la morte è riuscita a spegnerla.

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