I due papi (The Two Papes), traccia la storia di due uomini, un capo di stato e spirituale e un suo fedele, partendo da un incontro privato che, presumibilmente, ebbe luogo tra il papa e quello che, all’epoca, era ancora cardinale Jorge Bergoglio, l’uomo che un giorno sarebbe diventato papa Francesco I.
Nel 2013, infatti, Ratzinger, che regnava con il nome di Benedetto XVI, prese la decisione di abbandonare il Papato (seconda volta nella storia della Chiesa Romana), dopo una serie di scandali legati ad abusi all’interno della chiesa cattolica. Bergoglio, era un cardinale che si comportava da prete, era un liberale.
Jonathan Pryce è superbo nella sua interpretazione di Bergoglio, ne espone e condivide il calore e l’umiltà.
Anthony Hopkins si presenta in una delle sue migliori performance degli ultimi anni: un Ratzinger severo e stoico
La cosa straordinaria di The Two Papes è che ciò che inizia come una commedia leggera e lenta, si trasforma in qualcosa di più riflessivo e commovente. È un mix di comprensione personale e professionale, un’accettazione mescolata con certezza e dubbio, e Hopkins trasmette tutto attraverso i suoi sguardi accorti.
Quando parlano della sfida di ascoltare Dio, le loro interpretazioni sono così coinvolgenti e sincere che sei totalmente assorbito; è un piacere solo sedersi e guardare questi due uomini interagire. “La cosa più difficile è ascoltare”, afferma Anthony Hopkins.
Ma il regista Fernando Meirelles, è stato un maestro nel farlo. Ha condensato idee complesse in qualcosa di accessibile e avvincente, con suo approccio energico, non ci sono conversazioni stagnanti e quelle private hanno l’intimità di uno spettacolo teatrale.
Il risultato è la storia di due persone che imparano ad ascoltarsi.