Nazi Zombie tra Cinema e Letteratura. Da Overlord al romanzo Storico “La Lunga Ombra. Cronache del Reich”

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Il piano d’invasione dell’Europa nel 1944 parte con l’operazione denominata “Overlord”. Il primo obiettivo era quello di fortificare la presenza delle forze alleate in Francia che avrebbero successivamente facilitato e sostenuto l’incursione in Normandia. L’omonimo film Overlord è apparso sul grande schermo l’8 Novembre scorso e racconta l’attacco delle truppe di terra Americane, sostenute dall’Aeronautica, organizzato per abbattere una torre campanaria di una chiesa con all’interno un’antenna di trasmissione strategica per il contrattacco tedesco.

Dal Film Overlord.

La pellicola, prodotta da J.J. Abrams per 20th Century Fox, per i primi 45 minuti è da attribuire al genere “War”. Effetti speciali cinematografici ti lasciano con il fiato sospeso mentre un gruppo di paracadutisti statunitensi – i pochi sopravvissuti nel conflitto aereo – finiscono in uno sperduto villaggio. Successivamente, dopo una fase intermedia, il protagonista non è più il soldato o la missione. Il film si concentra su alcune oscure attività mediche e di laboratorio che si svolgono nei sotterranei della stessa chiesa. Si scoprirà che i nazisti stanno conducendo esperimenti sugli esseri umani, trasformandoli in creature feroci e soprannaturali. Il genere diventa “Zombie”.

Dal Film Overlord.
Esperimenti.

In effetti gli esperimenti medici perpetrati dai nazisti sui prigionieri della seconda guerra mondiale non sono una notizia. Quindi il film non fa che riprendere alcune pratiche ben documentate. Questi avvenimenti sono così clamorosi che dev’esserci qualcosa di soprannaturale dietro? Forse no, è tutto vero: la storia scrive i migliori, o i più truculenti, romanzi.

D’altronde il genere zombi, che vede il numero degli appassionati in costante ascesa grazie alla popolare serie tv “The Walking Dead”, è spesso accostato alla seconda guerra mondiale e in particolare al nazismo. Un fenomeno che coinvolge non solo il cinema o la tv, ma anche la letteratura. Il romanzo del Pugliese Gecchi Ventura “La Lunga Ombra.  Cronache del Reich” (Arkadia) ne rappresenta un valido esempio. 

Copertina de
“La lunga ombra. Cronache del Reich”

Il racconto di Ventura è di tipo storico, anche se ne cambia gli esiti grazie a degli esseri soprannaturali. Siamo in pieno regime comunista e l’Unione Sovietica è impegnata in quella rincorsa continua per stare al passo dei capitalisti. Stalin vuole conquistare il mondo,unificando e massificando. Un’epidemia però riduce l’URSS a una landa desolata popolata di zombi. L’armata rossa crolla. I russi sembrano impazziti e vagano senza meta nella terra di nessuno. Le truppe naziste riprendono il controllo. Superata la guerra l’Europa è nelle mani di Hitler con l’epidemia contenuta a Oriente. Gli zombie si riveleranno l’unica forza in grado di opporsi al Terzo Reich. Intervistiamo l’autore per conoscere il suo scritto e per approfondire il contesto nazi-zombie.

Perché un romanzo storico con gli zombi? Come nasce questa idea?

L’idea in realtà nasce da un racconto di due pagine, scritto cedendo alle insistenze dei ragazzi di “Razione ILZ-I love zombie”, un collettivo di autori e appassionati di letteratura con un occhio di riguardo al genere Horror. Sono un appassionato di Storia,soprattutto quella relativa alle due guerre mondiali per cui è stato gioco forza ambientare il racconto durante la seconda guerra mondiale.Da lì poi, devo ammettere che mi è un po’ sfuggito di mano,diventando un romanzo di 230 pagine.

Con il suo libro cambia la storia reale. Qual è il messaggio che vuole condividere con i suoi lettori?

Il romanzo è contro la guerra e tutte le forme di totalitarismo. Ciò che traspare dalla lettura del libro è una dura condanna dell’Uomo.L’intento, riuscito a quanto risulta dai riscontri dei lettori, è quello paradossale di svilire l’impatto emotivo dello zombi. Lo zombi è quanto di più primordiale ci possa essere, un’entità biologica tutta istinto e brama di sangue che nel libro perde la sua carica horror a “vantaggio” dell’uomo. Nel senso che è l’uomo a spaventare i lettori, non certo gli zombi. Ma i livelli di lettura sono diversi e si intrecciano tra loro ed è quasi impossibile, in realtà, inquadrare questo scritto che considero piuttosto un esperimento, spero ben riuscito, in cui parlo di Storia, Geopolitica,Economia e Scienza; il tutto, con spruzzatine horror qua e là.

L’immagine di copertina del suo libro si rifà al film “Dead Snow”. Per questo racconto si è ispirato a qualche pellicola e al mondo del cinema? Ci sono delle citazioni o riferimenti?

Dal Film “Dead Snow”

Un’infinità, e questo lo anticipo al lettore chiaramente con una nota in primapagina. Andiamo da Sam Peckimpah del film “La croce di ferro”, col gruppo capeggiato dal mitico sergente Steiner, al Colonnellodelle SS Hans Landa del film “Bastardi senza Gloria” di Quentin Tarantino per finire al cameo finale dei “Maledetti da Dio” diSven Hassel. Oltretutto nel libro agiscono i personaggi reali: Hitler, Stalin, Mussolini e altri. La copertina è stata un’ideadell’editore, che ha proposto l’immagine forte ma efficace delnazista zombi con croce uncinata e classico soprabito di pelle nera

Perché secondo lei i “nazi-zombi”, o gli zombi in generale, affascinano lettori e cinefili?

Il male esercita sempre un certo fascino, e cosa c’è di meglio che associare Hitler e il nazismo, paradigma perfetto del male, agli zombi? Poi la letteratura apocalittica in generale, e qui azzardo una visione sociologica del fenomeno senza nessuna pretesa accademica,sia ben chiaro, sembra risentire pesantemente dei tempi. A ben guardare, infatti, mi sembra che certi filoni vengano riproposti ciclicamente di pari passo a periodi di incertezza, durante i quali la voglia di rinnovamento è tale da far apparire persino un’apocalisse qualcosa di auspicabile. Qualcosa che all’improvviso, per quanto terribili possano sembrare le modalità, inneschi una qualche forma di cambiamento nella società.

Non c’è dubbio che esista un legame storicamente accertato tra nazismo e credenze soprannaturali ma davvero, oltre la propaganda, si trattava di una caratteristica fondamentale del Terzo Reich?

La componente esoterica della dottrina nazista era diffusa, e per certi versi praticata (mi riferisco ad alcune forme liturgiche di riti che avvenivano in segreto nella cripta del castello di Wewelsburg in Vestfalia), solo nelle alte sfere del terzo Reich, tra gli elementi più politicizzati e gli organi apicali delle SS. Non si trattava di un elemento fondamentale, anche se fior di studiosi, tra cui Giorgio Galli col suo “Hitler e il Nazismo Magico” hanno affrontato in maniera rigorosa l’argomento, descrivendolo e analizzandolo compiutamente. Sembra che Hitler consultasse addirittura gli oroscopi per non lasciare nulla al caso, ma ritengo che i più smaliziati anche nelle SS guardassero a queste pratiche come a qualcosa di assimilabile al Folklore.

L’autore Gecchi Ventura.

Comunque nel sequel che sto scrivendo su richiesta dell’editore, attingerò a questo filone per descrivere a fondo il personaggio di Hitler, che acquisirà sempre maggior spazio nella narrazione. Più grave invece fu il coinvolgimento delle Università tedesche nell’avallare teorie assurde e completamente strumentali al nazismo, sia in campo scientifico che giuridico. In tal modo conferirono dignità accademica a pratiche aberranti, misure che poi, una volta adottate, hanno portato ai genocidi di massa che ben conosciamo.

Immaginare i nazisti come guidati da forze del male può essere un modo per digerire meglio l’orrore?

Purtroppo,in questa tragica vicenda che è stata il Nazismo, nulla possiamo lasciare all’immaginazione: è stato dall’osservazione di quanto accaduto in Germania e dall’atteggiamento di Eichmann durante il processo in Israele che Hanna Arendt ha definito il concetto di“Banalità del male”. Ciò che ha consentito l’orrore non ha nulla di trascendente. È stato qualcosa di prettamente umano ciò che ha abilmente manipolato un’intera nazione sfruttando la paura, l’ambizione,  la miseria, la voglia di riscatto, la credulità popolare. Una macchina perfetta, capace di mistificare ogni cosa e quindi disorientare chi agiva senza rendersi realmente conto della portata di quanto stava contribuendo a realizzare. E soprattutto, una favorevole congiuntura e concatenazione di eventi, speriamo irripetibili, che hanno fatto sì che un uomo solo, democraticamente,riuscisse a impadronirsi della nazione più combattiva del mondo e portarla alla catastrofe. Insieme all’Europa e a quegli sprovveduti dei suoi alleati.

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