Nanni Moretti nasce a Brunico il 19 agosto 1953. Vi basti questo perché non ho nessuna intenzione di raccontarvi di infanzia o adolescenza.
Nanni Moretti: Habemus Papam
Non ricordo bene come sia andata, mi chiamarono di notte, o forse era giorno. Mi dissero che avevano un problema che solo io avrei potuto risolvere, e non dissero altro. Entrai nel palazzo e subito mi avvolse quel senso di potenza. Si fece incontro un uomo con un accento marcatamente del Nord Europa. Si presentò e subito mi accennò che il Santo Padre aveva avuto dei problemi.
Nanni Moretti il medico
Io chiesi il perché si fossero rivolti a me. Il medico personale di Sua Santità avrebbe comunque risolto il problema. Mi disse con prudenza che i problemi in questioni non erano fisici, ma di natura psicologica. Ricordo che mi invase un senso d’impotenza, l’ombra che aleggiava sopra di me era vasta quanto la sua stessa idea di essere. Cercavo le mie parole come si cercano gli spicci in uno zaino: con la speranza di trovarne quanto basta. Mi portarono di fronte a lui. Vestito del suo candore. Lo guardai negli occhi e non vi era nulla di malizioso nel suo sguardo, nella sua ansia che scrutava altri volti: quelli si maliziosi e calcolatori.
Io e lui: occhi dentro il calar dell’universo
Lui ansimava! Le sue parole venivano da un luogo nascosto al suo perché. Ero di fronte al re del mondo, l’uomo a cui tutti cedono il ginocchio. Dal suo ansimare senza voce gridavano lacrimosi i suoi occhi: “Dioooo!!! Io non sono prontoooo!!! Non puoi chiedermi questo sacrificio. Sono io quello che deve essere guidato, io non sono e non posso essere Papa”. Ma questo urlo lo sentivo solo io. Un urlo che solo chi è stato morso dalla vita può riconoscere.
Nanni Moretti davanti al dolore
Mi condussero nella mia cella notturna, mi tolsero il contatto con il mondo: e io attesi. Vidi il suo viso disegnato sul soffitto della mia coscienza: lo avrei mai potuto aiutare? Lui aveva bisogno di essere scavato nelle profondità di quell’ansimare di terrore, io avevo bisogno di cercare le mie profondità per calarmi nel suo pozzo. Un pozzo profondo come la notte che lo avvolgeva.
Il Papa fugge
Svanì come svanisce chi fugge da una condanna: perso nel suo terrore di cercarsi e sapere. Io lo so dove sei. Sei in quell’inferno che hanno voluto donarti per santificare la tua perdita del senso delle cose. Io sono il tuo medico? Allora scompari oppure grida al mondo il loro inganno e sii libero di amare il tuo terrore. Io potrò essere il tuo tranello o l’inganno per un prestigio senza finale. Vai via Santo Padre, vai via fuggi più lontano che puoi: il terrore e l’unica forza che l’uomo ha. Auguri a Nanni Moretti!