“More Heroes” – Riflettori sul Punk: Screamers

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Screamers

“More Heroes” è una rubrica dedicata alla scoperta dei più grandi nomi che hanno fatto la storia del punk, molti dei quali non conosciuti adeguatamente come meriterebbero. Oggi i riflettori sono puntati sugli Screamers.

Synthpunk da Los Angeles

Gli Screamers furono una band di Los Angeles attiva dal 1977 al 1981. Particolarità della loro proposta musicale era l’uso di sintetizzatori in favore delle chitarre elettriche. Una felice scelta che dette vita ad un sottogenere denominato “synthpunk” o “electropunk”. Capitanati dal cantante David Xavier Harrigan, conosciuto col nome d’arte di Tomata Du Plenty, e dal tastierista Tommy Gear trovarono una stabilità d’organico nel 1978 con l’arrivo del batterista K.K. Barret e del secondo tastierista Paul Roessler.

“La migliore band senza dischi”

Nonostante diverse proposte discografiche, gli Screamers non arrivarono mai a pubblicare nemmeno un singolo. Giudicando il supporto audio troppo limitante egli dichiarono che avrebbero aspettato l’avvento del “video disco”, anticipando di trent’anni il concetto di DVD. Per questo motivo spesero molto tempo e fondi nella costruzione di un piccolo studio cinematografico, ma nello stesso periodo le basi del progetto vennero a mancare e la band si sciolse.

Pur senza contratto discografico si esibirono spesso in locali celebri quali il CBGB di New York, il Whisky a Go Go di West Hollywood e il Roxy Theatre sul Sunset Boulevard. Jello Biafra, ex cantante dei Dead Kennedys, li definì “la miglior band senza dischi all’attivo nella storia del rock’n’roll”. Testimonianze della loro musica e delle loro performance si possono ritrovare in due documenti pubblicati all’inizio degli anni 2000: la compilation di demo e live “In a Better World” e il DVD “Live In San Francisco: Sept 2nd 1978”.

Il logo degli Screamers, considerata una delle immagini più celebri nella storia del punk.

Dopo lo scioglimento

Du Plenty, dopo lo scioglimento degli Screamers, proseguirà una carriera da artista underground abbracciando teatro, musica e pittura. Muore nell’agosto del 2000 a soli 52 anni a causa del cancro. Molto interessante è a tutt’oggi la carriera di Barret diventato production designer per video musicali e in seguito al cinema, lavorando per autori quali Sofia Coppola e Spike Jonze. Per “Her” di quest’ultimo, ha ricevuto una nomination all’oscar per la miglior scenografia.

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