“More Heroes” è una rubrica dedicata alla scoperta dei più grandi nomi che hanno fatto la storia del punk, molti dei quali non conosciuti adeguatamente come meriterebbero. Oggi i riflettori sono puntati sui Plasmatics.
Shock!
I Plasmatics nascono a New York nel 1978. Per cinque anni si guadagneranno la fama di band trasgressiva, esagerata e dall’impatto live molto spettacolare. Sono difatti uno dei nomi più conosciuti di quel sottogenere denominato “shock rock.” Loro voce e simbolo fu la cantante Wendy Orlean Williams, conosciuta in tutto il mondo come Wendy O. Williams. Ex spogliarellista e porno attrice, conosce a New York l’artista sperimentale Rod Swenson che in seguito sposerà. E’ quest’ultimo a coinvolgerla nella creazione di un gruppo punk di cui ne diverrà egli stesso manager.
Oltre alla Williams fino al 1983 troviamo i chitarristi Wes Beech e Richie Stotts. Diversi i musicisti che si sono avvicendati al basso e alla batteria. Tra questi troviamo Jean Beauvoir, il suo sostituto Chris Romanelli (entrato nel 1981) e il batterista Stu Deutsch.
La musica e i live
Il sound dei Plasmatics già agli inizi degli anni ’80 fu pesantemente influenzato dall’hard rock e soprattutto dall’heavy metal. Nell’ottica puramente punk si possono ascoltare le prime testimonianze della band quali gli EP “Butcher Baby” (1978), “Dream Lover” e “Meet The Plasmatics” (entrambi del 1979) e l’esordio su LP “New Hope For The Wretched” (1980). Un ottimo successo lo riscossero comunque anche dopo il cambio di genere: l’album del 1982 “Coup d’Etat” è considerato il loro capolavoro.
Tuttavia, per certi versi simile al caso di GG Allin, la band è ricordata più per i concerti che per la sua musica. Spettacoli che prevedevano una forte componente teatrale e la distruzione degli strumenti e oggetti di scena (addirittura una Cadillac) sul palco tramite esplosioni e seghe elettriche. A tutto ciò s’univa la presenza dirompente e sensuale della Williams, molto spesso a seno nudo o totalmente svestita e che mimava atti sessuali. Un atteggiamento che le costò spesso scontri con le forze dell’ordine. Nel gennaio del 1981, in un concerto in un club di Milwaukee, fu arrestata e pestata in strada dalla polizia.
I Plasmatics si sciolgono nel 1983 e la Williams inaugura fin da subito una carriera solista breve ma ricca di successi. Nel 1984 pubblica “Wow”, prodotto da Gene Simmons dei Kiss e ottiene la nomination ai Grammy per la categoria “miglior voce rock femminile.” Seguiranno “Kommander Of Kaos” (1986) e “Deffest! And Baddest!” (1988) in cui si cimenta nel rap rock. L’anno precedente una reunion dei Plasmatics, che vedeva della vecchia formazione solo Beech e Romanelli, porta all’incisione dell’ultimo album della band, “Maggots: The Record”.
La morte di Wendy O. Williams
Ritiratasi dal mondo della musica, nel 1991 la Williams, da tempo vegetariana e animalista, iniziò a lavorare come riabilitatrice di animali in una struttura a Willimantic nel Connecticut.
Il 6 aprile del 1998 si uccise con un colpo di pistola alla testa. Aveva 48 anni. Fu trovata morta dal marito nei pressi di un boschetto appartenente alla loro proprietà. Negli anni precedenti aveva tentato per due volte di togliersi la vita.
In suo onore i membri dei Plasmatics si riunirono per eseguire un set di canzoni durante un memoriale svoltosi nel maggio dello stesso anno al CBGB.
Curiosità
Nel 1982 i Plasmatics collaborarono assieme ai Motörhead per l’incisione di un EP dal titolo “Stand By Your Man”. A seguito di quell’incontro tra la Williams e Lemmy Kilmster nacque una grande amicizia che durò fino alla sua morte. Nel live “Everything Louder than Everyone Else” del 1999 il brano “No Class” fu dedicato alla sua memoria.
Canzoni consigliate:
- “Butcher Baby” (1978)
- “Corruption” (1979)
- “Won’t You?” (1979)
- “Monkey Suit” (1980)
- “Fast Food Service” (versione del 1981)
- “Nothing” (1981)