“More Heroes” è una rubrica dedicata alla scoperta dei più grandi nomi che hanno fatto la storia del punk, molti dei quali non conosciuti adeguatamente come meriterebbero. Oggi i riflettori sono puntati sulle L7.
Le L7 e il movimento “Riot Grrrl”
Le L7 sono una band tutta al femminile nata a Los Angeles nel 1985. Rappresentano uno dei nomi più popolari del movimento delle “Riot Grrrl”. Si tratta di un sottogenere nato dall’indie rock e l’hardcore e che ha visto il suo periodo d’oro nei primi anni ’90 in piena esplosione grunge, al quale viene collegato. Esso si caratterizzava per temi quali femminismo e attivismo politico, sessualità, violenze familiari e una forte critica alla società maschilista. Benchè non abbia avuto un forte successo commerciale e sia declinato dopo pochi anni, diverse sono le band importanti associate a tale genere come le Bikini Kill o le Babes In Toyland. Erroneamente, anche le Hole di Courtney Love sono definite una band riot grrl.
La formazione storica delle L7 vede Suzi Gardner (voce e chitarra), Donita Sparks (chitarra e voce), Jennifer Finch (basso) e Demetra “Dee” Plakas (batteria). Quest’ultima entrò nella band nel 1988 dopo la fine del tour di supporto del primo ominimo album uscito nello stesso anno per l’etichetta Epitaph. Il loro nome è un gioco di parole per fare riferimento a “Hell’s heaven”, un modo di dire degli anni ’50.
1990-1999
Le L7 negli anni ’90 hanno pubblicato 5 album in studio, tutti improntati su un sound toccante il punk, l’heavy metal e il grunge, riscuotendo un buon successo, specialmente “Smell The Magic” (1990) e “Brick Are Heavy” (1992). Il primo uscì per l’etichetta Sub Pop, in seguito la band passò alla Slash Records, specializzata in musica punk dal 1978.
Oltre che ai dischi, celebri sono le partecipazioni a diversi festival musicali in tutto il mondo quali il Loolapalooza o il Rock For Choice da loro stesso organizzato e che vide la presenza di band come i Red Hot Chili Peppers e Pearl Jam. Nel 1992 passa alla storia un loro gesto al festival di Reading, Inghilterra: in segno di protesta verso alcuni fan che lanciano contro di loro palle di fango, la Sparks risponde estraendosi l’assorbente interno e gettandolo addosso al pubblico.
Nel 1994 interpretano un cameo nella celebre pellicola “La signora ammazzatutti” del regista John Waters. Quattro anni dopo sono le protagoniste del documentario “The Beauty Process” (un dietro le quinte del tour del 1998), girato da Krist Novoselic, ex bassista dei Nirvana. Di lì a poco le L7 decidono di separarsi, a causa dello scarso successo dei loro ultimi lavori e del mancato appoggio dell’etichetta discografica. La Sparks e la Plakas suoneranno insieme nella band Donita Sparks and The Stellar Moments, mentre la Finch fonda il gruppo punk The Shocker diventandone la cantante.
Reunion
Nel 2014 le L7 si ritrovano per una serie di concerti che riscuotono molto successo e decidono di riformarsi in pianta stabile. Tutte inclusa la Finch che aveva lasciato la band già nel 1996 per ragioni mai del tutto chiarite. Nello stesso anno viene prodotto un nuovo documentario sulla loro storia dal titolo “Pretend we’re dead” (dal nome del loro brano più celebre) tramite campagna di crowfunding.
Nel marzo del 2019, dopo ben vent’anni, la band rilascia un nuovo lavoro discografico dal titolo “Scatter The Rats”.
Canzoni consigliate:
- “Shove” (1990)
- “Fast and Frightening” (1990)
- “Wargasm” (1992)
- “Pretend We’Re Dead” (1992)
- “Shitlist” (1992)
- “Gas Chamber” (1994, dalla colonna sonora del film “La signora ammazzatutti”)
- “Fuel My Fire” (1994)
- “Lorenza, Giada, Alessandra” (1997)
- “Stadium West” (2019)