“More Heroes” – Riflettori sul Punk: Killed By Death

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Copertine dischi Killed By Death

“More Heroes” è una rubrica dedicata alla scoperta dei più grandi nomi che hanno fatto la storia del punk, molti dei quali non conosciuti adeguatamente come meriterebbero. Oggi i riflettori sono puntati sulla serie di compilation intitolate “Killed By Death.”

Attraverso il sottobosco punk

Nel 1988 vide la luce per mano dell’etichetta svedese Redrum Records una compilation intitolata “Killed By Death”, il cui nome s’ispira all’omonimo pezzo dei Motörhead. E’ la prima di una lunghissima serie che vede, al 2018, la pubblicazione di più di cinquanta titoli. Un vero e proprio cult sotterraneo per ogni amante del punk che si rispetti, in poche parole un’istituzione.

Caratteristica di queste compilation è la riscoperta di rarissime e dimenticate band punk, molte delle quali sconosciute a più. Non solo quindi un’operazione rivolta ai più irriducibili fan del genere, ma anche un tentativo di salvare dall’oblio centinaia di brani stampati all’epoca su 45 giri oggi introvabili. Un sottobosco smisurato se si pensa alla quantità del materiale pubblicato.

“Tutto il punk minuto per minuto”

La copertina della prima compilation del 1988

Le “Killed By Death” contengono al suo interno materiale registrato tra gli anni ’70 fino agli anni ’90. Nel corso del tempo oltre al punk rock e all’hardcore, hanno trovato il loro spazio titoli dedicati esclusivamente al power pop e alla new wave. La maggior parte di essi sono stati rilasciati dalla già citata Redrum Records, tuttavia si possono trovare pubblicazioni nate per mano di etichette australiane e americane o addirittura da veri e propri appassionati che agivano in maniera indipendente. Per fare un esempio, soltanto nel 1998 sono usciti ben quattrordici dischi denominati “Killed By Death.” Tutto questo senza contare le numerose imitazioni e i falsi, come ad esempio gli album “Killed By Hardcore” (2001) o “Kilt By Death – The Sounds Of Old Scotland (1977-1984)” (2004)

Come già detto, centinaia sono le band comparse nelle compilation. Alcuni titoli sono stati dedicati a determinate scene nazionali quali Francia, Spagna, Finlandia, Svezia, Stati Uniti. La compilation dedicata all’Italia venne pubblicata da un’etichetta tedesca nel 1997 e conteneva, tra gli altri, brani dei Decibel, S.I.B, Incesti e Kandeggina Gang.

Ad ogni modo, non è difficile trovare qualche perla nascosta di gruppi un po’ più noti. Il primo volume difatti contiene l’intero EP dei Beastie Boys, band cardine per la storia dell’hip hop, all’epoca gruppo hardcore di quattro elementi.

Canzoni consigliate:

Data l’enorme quantità di materiale, piuttosto che segnalare dei singoli brani appoggiamo il consiglio de Stefano Gilardino, autore del libro “La Storia Del Punk” (Hoepli, 2017) in cui raccomanda di recuperare almeno i primi sei volumi della serie.

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