“More Heroes” è una rubrica dedicata alla scoperta dei più grandi nomi che hanno fatto la storia del punk, molti dei quali non conosciuti adeguatamente come meriterebbero. Oggi i riflettori sono puntati sugli Hard-Ons.
Ci stanno un cingalese, un coreano e uno jugoslavo…
Attivi da quasi quarant’anni gli Hard-Ons (le “erezioni”) nascono a Sydney nel 1982, anno del loro esordio dal vivo, per mano del chitarrista e cantante Peter “Blackie” Black che rimane folgorato dopo aver visto in tv una performance dei Sex Pistols. A lui si aggiungeranno il suo amico Keish De Silva (batteria e voce) e Ray Ahn (basso e voce), tutti studenti al Western Sydney’s Punchbowl Boys High School. Nasce così la storica formazione degli Hard-Ons dal forte impatto scenico multiculturale: benché provenienti dall’Australia Blackie ha origini jugoslave, De Silva cingalesi e Ahn coreane.
Nel 1993 la band si è presa un periodo di stop e i vari membri hanno suonato in altri progetti. Si sono riuniti in pianta stabile nel 1998.
Tratti distintivi e cenni discografici
Autodefinitesi “la versione australiana di Sex Pistols, Ramones, Motörhead, Beach Boys e Kiss, condensati in un solo gruppo” gli Hard-Ons si sono distinti per una musica caratterizzata dalla velocità dell’hardcore e dall’abbondanza di melodie di stampo pop incastrate alla perfezione nel tessuto sonoro. I temi delle loro canzoni vertono su argomenti di stampo demenziale, scherzosi o improntati su un’umorismo leggero e facile. Questa formula ha permesso alla band di farsi un nome nel panorama musicale australiano, tale da diventare la band indipendente di maggior successo nel Paese, e di riscuotere successi anche in Europa e America. Diverse inoltre sono state le collaborazioni con altri artisti della scena punk, dagli inglesi Stupids a Captain Sensible dei Damned fino a Henry Rollins (ex Black Flag) con cui hanno inciso un EP nel 1991 che include una cover di “Let There Be Rock” degli Ac/Dc.
La discografia degli Hard-Ons è ricca e variegata e si contano ben sedici dischi in studio e innumerevoli EP il cui esordio si fa risalire al 1985 con “Surfin On My Face”. Tra i titoli più famosi sono da segnalare “Dickcheese” (1988), “Yummy!” (1991) e “Too Far Gone” (1993). La quasi totalità delle copertine sono disegnate da Ahn.
Il futuro degli Hard-Ons?
Nel 2001 De Silva lascia il ruolo dietro ai tamburi per dedicarsi ad altre attività. Al suo posto arriva Pete Kostic che militerà con gli Hard-Ons per un decennio prima di essere sostituito dall’attuale batterista Murray Ruse.
De Silva, dopo aver collaborato per l’incisione degli album “Most People Are a Waste of Time” (2006) e “Most People Are Nicer Than Us“ (2007), dal 2016 è tornato ufficialmente in organico ma solo in veste di cantante trasformando di fatto la band in un quartetto che prosegue a tutt’oggi la propria carriera con ottimi risultati. Sono di quest’anno le ultime uscite discografiche, entrambe in versione limitata: il miniLP “Cash Converters Session” e il singolo “Both My Parents Love Me.”
Canzoni consigliate:
Data la vasta produzione discografica degli Hard-Ons, “More Heroes” si limita a segnalare una decina di brani e invita ad una scoperta più approfondita della loro musica.
- “Girl In The Sweater” (1986)
- “All Set Go On” (1987)
- “Something About You” (1988)
- “Don’t Wanna To See You Cry” (1989)
- “Missing You, Missing Me” (1989)
- “Just Being With You” (1989)
- “Where Did She Come From?” (1991)
- “Dull” (1991)
- “Let There Be Rock” (1991, con Henry Rollins, Ac/Dc cover)
- “Crazy Crazy Eyes” (1993)