Melancholia, What Are You Afraid Of? | La Recensione

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Melancholia copertina di What Are You Afraid Of?

Erano i favoriti di X-Factor e lo rimangono ancora, seppur essendo eliminati. I Melancholia si fanno adorare più che mai con What Are You Afraid Of?, un ottimo debutto molto “melanconico”.

Tornano i Melancholia: What Are You Afraid Of?

Che i Melancholia non meritassero di essere eliminati ai quarti di finale di X-Factor lo sapevano già tutti. Dopo aver lasciato a bocca aperta giudici e pubblico con la dirompente Léon, il terzetto di Foligno si è fatto avanti fin quasi alla fine a colpi di cover di classici rock e costumi spettacolari. Oltre al “folletto disturbato” Benedetta Alessi, la minuta giovine dalla voce che minuta non è affatto, il gruppo è composto dai suoi amici Filippo Petruccioli alla chitarra elettrica e Fabio Azzarelli al sintetizzatore.

Ma il loro amore da parte del pubblico non è bastato a portarli fino in fondo, e sulle note di Björk sono stati eliminati contro NAIP. Eppure la storia del gruppo non è destinata a finire, non in un’epoca in cui la musica indie riceve più attenzioni che mai prima. Ecco che a una settimana dalla loro ancora discussa eliminazione i Melancholia tornano a far parlare di sé con il loro primo album, What Are You Afraid Of?

Oltre alle già amate Léon e Alone, le nuove tracce consolidano e confermano l’identità artistica del gruppo. Ne mostrano l’immensa ambizione e due talenti in particolare: creare sound possenti e tratteggiare turbamenti d’animo molto complicati con poche, efficaci pennellate. I Melancholia sfoderano tutti i loro cavalli di battaglia in What Are You Afraid Of?, e contaminano il loro alt-rock di riferimento con generi differenti. Sì, incluso il rap. Non si dimentichi che, assieme a Léon, il gruppo aveva presentato alle audizioni anche una cover di Look At Me del compianto XXXTentacion. Già questa contaminazione basta a indicare la natura atipica di What Are You Afraid Of?, che sfugge a ogni convinzione di genere e si muove sui propri binari. Ma ci sono anche tinte di reggae in I’m Giving Up e Venom, pop-rock in Mr. Murphy, e persino una ballata puramente pop nella forma di Black Hole.

Musica diversa, un solo tema

Eppure i Melancholia rimangono a loro agio in ciascun genere, e What Are You Afraid Of? rimane un album coeso e ben costruito. La coesione rimane anche a livello tematico, rimarcando ancora una volta la grande ambizione creativa e maturità. What Are You Afraid Of? è un ritratto vivido e cupo della depressione e del senso di solitudine di Benedetta, capace di rimbalzare con classe dal concreto all’astratto e non perdere mai il filo della narrativa.

Un attimo sicura di sé, determinata a cavarsela da sola e che proclama con orgoglio “I don’t care for your opinion”. Un attimo dopo stanca, vulnerabile, abbandonata a sé stessa – ma sempre spettacolare, dietro al microfono. In Léon Alessi veste i panni di Mathilda, la giovane protagonista di Léon The Professional di Luc Besson. Un personaggio cinematografico preesistente, quindi, ed esterno all’esperienza Melancholia. Eppure la Alessi veste quei panni come se fossero i suoi, con quella che rimane la sua performance più speciale e delicata. 

I Melancholia sono stati definiti “internazionali” già ai tempi di Léon: What Are You Afraid Of? non fa che cementare questa loro qualità. Sono un gruppo completo, pieno di spunti e di sfaccettature, che con l’appiglio giusto inizia a farsi conoscere dove merita per davvero. Tutti i fan che sono rimasti delusi dall’eliminazione troveranno conforto in una splendida collezione di angoscia e potenza, in pieno stile Melancholia. Ma soddisferà anche i curiosi di passaggio, con il potere che ha solo la buona musica. E diamo tutti un bell’abbraccio a Benedetta, perché se lo merita davvero. 

Qui per riscoprire l’ultima performance dei Melancholia

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