Questo Medicine at Midnight è l’album che i fan stavano aspettando. Tra ballate ed esplosioni di hard rock, i Foo Fighters fanno un salto indietro nel tempo. Le atmosfere del nuovo disco ricordano il rock degli anni ’90, duro e semplice. Grohl e compagni sembrano tornati a inizio carriera.
Che album sarà “Medicine at midnight”?
Medicine at midnight è un album che ci riporta con la mente e col cuore all’alternative rock degli anni ’90. Brani come No son of mine, intrisi di rabbia e che sembrano treni in corsa verso un precipizio, e Waiting on a war, sono le due facce dei Foo Fighters. Una band capace di inventare e reinventarsi sempre. Grohl e compagni ci mostrano tutte le facce del rock. Sembra quasi che i “Fighters” facciano di tutto per spingerci a dimenarci seguendo i ritmi infernali e moderati delle loro hit.
Un album movimentato
Punk, riff hard rock e cori gospel: i Foo Fighters non vogliono farsi mancare nulla. Medicine at midnight strizza l’occhio anche al pop. In questo nuovo lavoro, i Foo Fighters sono affiancati da Greg Kurstin, il produttore di Adele e Kelly Clarkson, Kurstin li ha aiutati a raffinare il già sesibile talento musicale, ed i risultati si vedono. Le canzoni sono dei proiettili che colpiscono il bersaglio al primo colpo. Possono piacere o meno, ma è innegabile che in questi pezzi si nasconda della magia.
“Waiting on a war”
Tra i pezzi trainanti di questo decimo album, c’è di sicuro Waiting on a war. Il singolo rilasciato dalla band lo scorso 14 gennaio è una ballata che culmina in uno sferragliare di chitarre elettriche e di percussioni infernali. Il pezzo, che aspettiamo di sentire dal vivo, ha le potenzialità per diventare un inno di cui la band non potrà fare a meno nei live. Insomma, che siate o meno fan della band, questo è un disco che non potete lasciarvi sfuggire.