Mariah Carey: “Caution” il nuovo album – Recensione

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Alla fine anche Mariah Carey è cresciuta. Nonostante sia madre di due figli, continua a ballare come una giovane gatta ed oggi dopo diversi album non particolarmente brillanti ha pubblicato “Caution” il suo più bel disco degli ultimi 10 anni.

Dal 2005 con l’uscita di “The Emancipation of Mimi”, Mariah si era sempre più spostata verso la musica hip hop. La sua voce una delle più belle del panorama della musica mondiale  divenne sempre più tesa mentre ed ha pubblicato dischi cercando di replicare la magia di quell’album. Tentativi invani perchè i tre album a seguire non sono stati per niente apprezzati soprattutto dal pubblico.

Ma archiviati i fallimenti, Mariah ha anche dei punti a suo favore. Con la nuova gestione Mariah per il suo nuovo lavoro discografico ha avuto al suo fianco dei veri produttori musicali. Timbaland è presente in tutte le dieci tracce, ma in “Caution” ci sono anche degli ottimi compositori di musica hip-hop come Skrillex e Poo Bear. Questi ragazzi sanno come creare dischi accattivanti, sono veri produttori discografici come quelli di un tempo che non campionano musica ma fanno mettere la voce all’artista.

Questo gruppo di lavoro ha creato un bellissimo disco per far brillare la voce di Mariah. Non sta cantando, come in “Visions of Love”, ma i produttori hanno creato un disco per Mariah Carey una donna di 50 anni che per la sua età può trovare ancora spazio all’interno del panorama musicale ed avere ancora lo scettro da regina.

Sfortunatamente il disco conta solo dieci tracce, quattro delle quali rilasciate nei mesi scorsi come singoli e passati quasi del tutto inosservati e questo è stato sicuramente un errore. Il meglio dei quattro singoli usciti è senza dubbio”The Distance” che meriterebbe un’altra possibilità. Anche “GTFO” si distingue meglio nell’album di quanto non faccia da solo.

Le sei canzoni più recenti sono davvero forti, accattivanti, afose, commerciali e ben interpretate da Mariah. Il più grande momento culminante dell’album è con “Giving Me Life” di 6 minuti. Le percussioni leggere, i bassi synth e i tasti sparsi dimostrano che non hai bisogno di strumentazione sovraccaricata per una traccia avvincente, “Portrait” una ballata di pianoforte che sembra riportare la Carey ai tempi di “Butterfly” e “Daydream”. “Stay Long Love You” con Gunna è la principale traccia ottimista, e può essere facilmente remixata per essere passata in radio o per essere ballata in discoteca.

Ma per una volta, al centro di tutto il disco c’è la voce di Mariah, senza trucchi e senza troppi vocalizzi. Uno dei brani migliori è “One Mo’ Gan” dove evoca il bagliore di un ricco album r’n’b che adulti e bambini possono abbracciare. In conclusione “Caution” è l’album più coerente che Mariah ha rilasciato nel corso degli ultimi anni. Voto 4/5

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