In scena “Manon” al Teatro dell’Opera di Roma con le coreografie di Kenneth Mac Millan, con l’interprete principale Eleonora Abbagnato.
La compagnia del Teatro dell’Opera ha danzato con grande padronanza tecnica, ma anche con grande carisma attoriale di tutti i danzatori protagonisti della messa in scena del balletto in tre atti, tratto dal romanzo dell’Abate Prevost, su musiche di Jules Massenet.
Si tratta di una performance molto impegnativa tecnicamente nella coreografia, in cui si alternano vivaci e colorate scene di gruppo a passi a due molto belli, struggenti e capaci di rendere con il corpo, l’anima dei danzatori, le loro emozioni, i contrasti umani degli interpreti e dei personaggi della storia lontana nel tempo, ma sempre attuale oggi in una societa’ che sembra aver smarrito i valori romantici a vantaggio di quelli più borghesi nella logica e nel potere del denaro e della ricchezza che ne consegue nella vita sociale.
La bellissima Manon, nella straordinaria interpretazione di Eleonora Abbagnato, emoziona perche’ lascia trasparire dal suo volto e dalla tecnica corporea della danzatrice, la fragilità umana della protagonista nel suo essere sempre incerta e sempre sedotta da uomini ricchi che le potevano permettere una vita migliore, nel fascino borghese dei gioielli e degli abiti che lei indossa con vanita’ tutta femminile, simbolo e status del suo riscatto sociale. Manon commette delle azioni vili ed ingannatrici fino a trovare la morte.
Alla fine però Manon, nell’accadere degli eventi, si trovera’ trasformata dall’amore dello studente Des Grieux, interpretato dallo straordinario Friedemann Vogel, sincero, romantico, travagliato e struggente, anche a costo di vivere fino in fondo la propria povertà’ ed anche la morte. L’amore vince su tutto. In scena forti emozioni per un pubblico che ha epplaudito gli interpreti con entusiasmo e vigore per molto tempo, nella commozione generale.
Articolo di Elettra Cecilia