Dopo un lungo stop, Mannarino torna a suonare dal vivo con il suo sound originale, ispirato da musiche tribali, elettronica e atmosfere futuristiche. Il palcoscenico scelto è il Tuscany Hall.
Mannarino: quando si esibirà al Tuscany Hall?
È un ritorno atteso quello di Mannarino, che riporta la sua musica dal vivo con un tour che si conferma tra i migliori in circolazione. Nove straordinari musicisti, un palco iconico e ipnotico in cui campeggia una statua dalle sembianze femminili, Dea e ispiratrice di questo tour come dell’ultimo disco “V”. Il tour toccherà tutta Italia fino al gran finale all’Arena di Verona, il 28 settembre. Urla di battaglia, suoni della natura, forze ancestrali e primordiali, corpi, festa ed energia sono solo alcuni degli elementi che compongono quello che è un vero e proprio rituale che va oltre il concerto. L’artista approderà giovedì 12 maggio a Firenze per la prima delle tre date che lo vedranno protagonista al Tuscany Hall, dove tornerà lunedì 30 e martedì 31 maggio.
Il mondo di Mannarino
Urla di battaglia, suoni della natura, forze ancestrali e primordiali, corpi, festa ed energia sono solo alcuni degli elementi che compongono quello che è un vero e proprio rituale che va oltre il concerto. Si entra nel mondo di Mannarino con i brani “Africa”, “Fiume Nero”, “Agua”, “Apriti Cielo”, “Impero”, “Cantarè”, in cui si è dentro ad uno scenario quasi distopico, di lotta e resistenza. A metà spettacolo, sulle note di “Lei”, la figura femminile si rivela sulle note di un viaggio psichedelico elettronico che si dipana in un momento catartico, quasi un rito pagano. Poi, sulle note dei grandi classici dell’artista, inizia la festa officiata da una band eccezionale.
“V”
L’album “V”, prodotto dallo stesso Mannarino e registrato tra New York, Los Angeles, Città del Messico, Rio De Janeiro, l’Amazzonia e l’Italia, è un disco che parla le lingue del mondo. Mannarino va alla ricerca della sorgente tribale e atavica dell’umanità, proposta come unico e potente antidoto contemporaneo alla brutalità del disumano. Natura, patriarcato, animismo, femminilità e rapporto uomo-donna sono solo alcuni dei temi affrontati in un disco dove l’amore, l’irrazionale e un senso magico della vita diventano strumenti reali di decolonizzazione del pensiero e di resistenza umana.