Malena: un’eroina italiana che potrebbe suscitare ricordi e lacrime ai fan di Lollobrigida

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locandina di malena di Tornatore

Come “Cinema Paradiso”, il film drammatico di Tornatore sulla seconda guerra mondiale “Malena” è un film “ricordo”. Federico Fellini può non esserci più. Le meravigliose divinità del cinema italiano, Gina Lollobrigida, Sophia Loren e Claudia Cardinale possono essere sfiorite. Ma nella nostalgica immaginazione di Giuseppe Tornatore saranno sempre gli anni ’60, gli anni in cui queste divinità hanno contribuito a lanciare i film italiani nel mondo.

Ma Tornatore non è Fellini. Se la sua visione del mondo è molto lontana dal trascendente carnevale umano di Fellini, i suoi film migliori sono allo stesso modo celebrazioni di carne e fantasia infuse con un senso di peccato e redenzione cattolica.

Con fondo musicale in una delle partiture più mature di Ennio Morricone, questa palpitante reminiscenza adolescenziale, adattata da una storia di Luciano Vincenzoni, inizialmente sembra essere poco più di una storia di un ragazzo di 13 anni. Ma ciò che inizia come una storia buffa che può far arrossire sulla maturità, si trasforma in una verità scioccante, prima di ammorbidirsi in qualcosa di dolce.

Malena e Monica Bellucci

Uno dei motivi del successo di questo film, forse, è la sua elevazione di Monica Belluci, l’attrice statuaria che interpreta il personaggio del titolo, Malena Scordia, a uno stato di madre terra, poco meno di un Loren o un Cardinale.

Ciò che manca alla signora Belluci è una gregarietà innata. Non è la principessa della gente, almeno non qui.

La trama

Malena è ambientato principalmente nei primi anni ’40 a Castelcuto, una città siciliana che il film ritrae con toni di terra rossastra, come un crudo paradiso pagano in riva al mare. Il suo narratore di 13 anni, Renato Amoroso, è uno dei più giovani in un gruppo di ragazzi che trascorre il proprio tempo libero a osservare e scambiarsi fantasie esplicite sulla magnifica Malena.

Malena è un fenomeno naturale così straordinario che ovunque vada, gli uomini si voltano a guardarla e fanno commenti osceni. La telecamera segue l’esempio, parte dalle scarpe, quasi con occhio feticista, quindi si trascina sulle gambe lunghe e spalanca la bocca sul seno sollevato dal respiro.

una scena del film Malena di Tornatore

Sebbene Malena, che non è nata in città, sia profondamente consapevole dell’adorazione, finge un atteggiamento di indifferenza e silenziosamente va per la sua strada. Per Renato, tuttavia, è più che un oggetto di lussuriosa fantasia. È la sua amante dei sogni, che immagina come la sua co-protagonista appassionata in diverse sequenze di film parodistici. Dopo aver spiato Malena mentre balla malinconicamente sola nel suo salotto, Renato acquista la registrazione, che suona ossessivamente notte dopo notte. Riesce anche a rubare uno dei suoi indumenti intimi, con cui dorme fino a quando i suoi genitori lo scoprono e lo strappano dalle sue mani, urlando che è un pervertito.

La vendetta e la violenza

Quando la guerra finisce, la vendetta per il fatto che Malena si sia prostituita per il nemico è rapida e crudele. Le donne la circondano e le si lanciano contro, picchiandola, graffiandola e lanciandole insulti fino a quando non viene cacciata fuori città. Questo linciaggio selvaggio sottolinea un sotto-tema oscuro che fino ad allora è stato in gran parte camuffato dal bagliore nostalgico del film.

Nonostante il tanto affetto che Tornatore nutre per questi contadini siciliani, riconosce il loro potenziale per la violenza e il loro codice sessuale atavico. La loro furia su Malena è il rovescio della medaglia della cieca adorazione di Mussolini che li fece abbattere e fece bombardare la città. Ma in un ultimo, inaspettato colpo di scena, il film mischia di nuovo le carte in tavola per celebrare la resilienza umana e la capacità di perdono.

MALENA – Il cast

A fianco di Monica Bellucci (Malena Scordia), Tornatore ha scelto: Giuseppe Sulfaro (Renato Amoroso), Luciano Federico (il padre di Renato), Matilde Piana (la madre di Renato), Pietro Notarianni (Professor Bonsignore) e Gaetano Aronica (Nino Scordia).

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