Debutta lunedì 15 febbraio su Sky Arte In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe, un nuovo format firmato da Carlo Lucarelli che accompagnerà il pubblico alla scoperta dei segreti che si nascondono dietro le fiabe più conosciute al mondo. Sappiamo tutto dei personaggi, delle storie, dei risvolti e degli insegnamenti morali che accompagnano alcuni racconti, eppure ci sono dei retroscena che ancora non abbiamo appreso. Si tratta di rivelazioni sorprendenti e a tratti inquietanti che mai avremmo pensato potessero caratterizzare le fiabe più amate di sempre.
La prima puntata della serie originale di Sky realizzata da TIWI sarà anticipata da una intervista-chiacchierata che coinvolgerà Carlo Lucarelli, Roberto Pisoni (direttore di Sky Arte) e il giornalista Francesco Musolino. Durante la conversazione interverranno altri ospiti prestigiosi. L’appuntamento in questo caso è per le ore 19 su Clubhouse.
In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe è un programma che per otto puntate accompagnerà i telespettatori alla scoperta dei segreti più oscuri che si celano dietro le storie più antiche e popolari di sempre. Spesso si tratta di inquietanti verità legate al periodo in cui sono state scritte, a fatti di cronaca accaduti realmente e anche alla vita degli autori.
Lucarelli racconta Cappuccetto rosso e i lupi mannari
La prima puntata di In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe si aprirà alle 21:15 con Cappuccetto rosso e i lupi mannari. Carlo Lucarelli spiegherà che alle spalle di questa fiaba c’è una vera e propria ossessione per la licantropia che in Francia, nel XVI secolo, causò la condanna a morte sul rogo a tantissime persone.
Correva la primavera del 1598 quando, in un bosco della Jura, in Francia, una bambina e il fratello di quattro anni stavano serenamente raccogliendo delle fragole selvatiche in una bella giornata di sole. I due bimbi però non si erano resi conto che si erano allontanati un po’ troppo dalla loro casa. In quel frangente, ben celato tra i cespugli, c’era qualcuno o qualcosa che li stava spiando.
La bambina sentì improvvisamente uno strano rumore di foglie che si muovevano e, quando provò a capire di cosa si trattasse, fu assalita da una creatura simile a un lupo. Il fratello cercò di difenderla, estrasse il coltellino che aveva portato con sé, ma la creatura non si fermò, si alzò in piedi, si avventò sul piccolo e gli tagliò la gola proprio con quel coltellino.
Cappuccetto rosso sangue: recensione del film horror
Carlo Lucarelli rivelerà che il misterioso essere che aveva ucciso i due bimbi non era un animale feroce ma una giovane, Pernette Gandillon, la quale era convinta di essere un lupo mannaro. Quando fu catturata, durante il processo il giudice la condannò a morte con l’accusa di licantropia, e così la ragazza fu dapprima impiccata e poi bruciata al rogo.
Il piccolo principe, una misteriosa scomparsa
La seconda storia raccontata da Carlo Lucarelli durante la prima puntata di In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe, si soffermerà su Il Piccolo principe. Il pubblico verrà proiettato nel luglio del 1944 quandi un uomo, mentre stava scrivendo alcune righe su un bigliettino, all’improvviso lo lasciò sulla sua scrivania e poi partì per una ricognizione aerea. Oltre ad essere un pilota era anche uno scrittore, e proprio in quella maledetta giornata svanì nel nulla.
Il conduttore Carlo Lucarelli evidenzierà che la scomparsa di Antoine de Saint-Exupéry fu identica a quella del protagonista della sua storia, il Piccolo principe. Quando ritrovarono il foglietto da lui scritto prima di lasciare la sua casa, vi lessero un messaggio che sembrava quasi un oscuro presagio: “Sotto la minaccia della guerra, sono più nudo e spoglio che mai. Se verrò abbattuto, non avrò nulla da rimpiangere. Ero nato per essere un giardiniere”.
Qualche anno prima della sua tragica vicenda, lo scrittore francese aveva già avuto un incidente aereo, precipitando nel deserto della Libia e costretto a lottare tra la vita e la morte fino a quando fu ritrovato e portato in salvo da alcuni nomadi. Oggi si presume che proprio in quei terribili momenti possa essere balenata nella sua mente la vicenda del Piccolo principe: “Si è soli nel deserto, disse il piccolo principe. Si è soli anche con gli uomini, rispose il serpente”.
Quello della scomparsa di Antoine de Saint-Exupéry fu un mistero che andò avanti per molto tempo. Soltanto nell’aprile del 2008 si seppe la verità, ovvero quando Horst Rippert, ex pilota della Luftwaffe, ammise di aver ucciso l’autore de Il Piccolo principe.