Lizzo: “Cuz I Love You” – Recensione Album

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Quando l’artista di origine texana Melissa Viviane Jefferson aveva 25 anni, entrò in un momento di assoluto silenzio che durò tre mesi. Dopo la perdita di suo padre e un periodo dove ha smarrito la propria identità, la ragazza non era sicura che al mondo ci fosse solo il posto per le donne bianche e magre. La sua auto riflessione ha portato a un sentimento impenitente di amor proprio.

Ora, come cantautrice, cantante, rapper e musicista di flauto, Melissa Vivane Jefferson, in arte Lizzo, pubblica il suo album “Cuz I Love You” un mix di pop, rap e soul.

Lo scopo di Lizzo in “Cuz I Love You” è chiaro: l’artista rivendica il suo spazio, crogiolandosi nell’amore proprio, onorando le sue emozioni e, per tutto il tempo, ripudiando chiunque tenti di sminuire o svilire. I suoi testi onnipresenti e che danno potere alle ragazze istintivamente esistono come inni di liberazione, accompagnando i suoi ganci teatralmente orecchiabili con una feroce difesa per se stessa e, più in generale, a quelle donne che sono stanche di incontrare diverse varianti dello stesso uomo inadeguato ed emotivamente stentato.

Come auto-proclamato “Aretha Franklin per la generazione 2018”, la fiducia dell’artista è contagiosa. È nell’ultima fase del dolore, accetta l’incompetenza dei suoi amanti del passato e l’esplorazione dell’accettazione personale. Comprensibilmente, e forse anche necessario per l’autenticità dell’album, molte delle sue canzoni d’amore autodirette sono sostenute da un atteggiamento da “uomini non è un cazzo”, rimanendo fedeli ai temi degli album precedenti “Lizzobangers” e “Big Grrrl Small World”. “A volte, diventa un pò ripetitiva, ma tale è la natura della datazione eterosessuale come donna. Il suo potere è radicato nelle avversità.

L’album nel suo complesso, sebbene pieno di brani distinti ed elaborati, funziona più come una serie di singoli che come un intero pezzo coeso, oltre ad essere sospeso con le tracce più incredibilmente intime. Entrando nel dettaglio sono le collaborazioni con Gucci Mane e Missy Elliot, che forniscono varianza e adattabilità all’album, rendendolo ancora più appetibile.

La sua positività e l’amore del proprio corpo suonano in “Soulmate “, una canzone piena d’amore in cui lei proclama di essere, la propria anima gemella. “Non mi dice mai di fare esercizio fisico / mangiamo sempre patatine extra / E tu sai che il sesso è fuoco / E devo testimoniare / ricevo fiori ogni domenica / un giorno mi sposerò”.

“Cuz I Love You” si apre con la title track dell’album: un’introduzione alla vulnerabilità emotiva che deve ancora venire. Canta: “sto piangendo / perché ti amo” lamentando come non sia mai stata innamorata prima e sia sconvolta dalla sua capacità di provare un amore che credeva di non essere capace di fare. Altrettanto forte è il fervore strumentale dell’accompagnamento rock, influenzato dall’anima della chitarra. Qui, il suo potere e la sua versatilità musicale si distinguono dagli artisti pop sovraprodotti.,

L’album arriva al punto di partenza, mostrando la voce straordinariamente versatile di Lizzo. Nel brano finale dell’album, “Lingerie”, l’artista guida essenzialmente gli ascoltatori attraverso una sorta di esperienza orgasmica, spremendo alcune delle sue note più alte sul disco con strati di accordi sensuali di blues, implorando il suo amante di “farle crescere“.  

Il suono di Lizzo come artista in generale è diretto, accessibile e che arriva dritto al numero 1 di qualsiasi classifica, ma prima di alzare il naso alla parola “mainstream”, considera l’importanza dell’attivismo musicale di Lizzo. La sua fiera opposizione a una società che svergogna le donne semplicemente per occupare spazio è un messaggio che è onnipresente e senza tempo. Voto 3/5

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