Immaginiamoci immersi nelle strade di Milano, Roma o qualsiasi altra grande città. Tra le bellezze apprezzabili, spesso ciò su cui cade l’occhio sono le vetrine dei negozi che contornano le metropoli. Quest’ultime, tendono a esporre la propria merce in maniera ottimale. Il loro scopo è attrarre gli occhi dei passanti. Una vetrina non è altro che un biglietto da visita. Da questa ci si può fare un’idea dell’interno dell’esercizio commerciale. Eppure, le vetrine possono ingannare. Tendono a mostrare la bellezza senza alcun tipo d’intoppo. Al contrario, entrando nel negozio potremmo trovare abiti che non appaiono così unici come dall’esterno. Questa tendenza è dovuta all’ossessione per la perfezione della nostra società. Si definisce la perfezione secondo canoni estetici in realtà inesistenti. Dovremmo invece cominciare ad allargare i nostri orizzonti, sfondando quelle barriere mentali che tanto ci contraddistinguono. Liz Carr vuole tentare di fare la sua parte in questa direzione.
Chi è Liz Carr?
A questo punto, lasciamo un attimo da parte le strade di Milano o di Roma e le vetrine. Piuttosto, cerchiamo di pensare al concetto di perfezione e applichiamolo al corpo umano. A molte persone verrebbe in mente una persona medio alta, magra, magari vestita di tutto punto. La si può immaginare con un sorriso smagliante stampato sul viso, dovuto al tipo di vita che conduce. Di certo la si penserebbe come una persona attiva, immersa nel mondo e nelle sue infinite possibilità. Ebbene, Liz Carr è un’attrice britannica. Molti la ricordano per il suo ruolo di spicco nella serie “Silent Witness- Testimoni silenziosi”. La donna si è ritirata dalle scene per otto anni, e adesso è pronta a tornare sul grande schermo. <<E’ di vitale importanza che gli attori disabili siano mostrati in televisione. E’ un modo per combattere le discriminazioni che devono affrontare ogni giorno>> Afferma Liz Carr.
L’attrice conduce infatti una vita su una sedia rotelle a causa di una patologia rara: l’Artrogriposi Multipla Congenita. <<La mia vita può essere considerata difficile. Ho bisogno d’aiuto per svolgere molte azioni che da sola non riesco a compiere. Questo però non significa che non posso diventare un’attrice di Hollywood>> Dichiara Liz Carr in un’intervista. Dalle sue parole esprimono tenacia e determinazione. Vivere con una disabilità vuol dire vedere il pianeta nel quale si vive da una prospettiva diversa. Una punto d’osservazione colmo d’ostacoli e sogni che spesso si considerano irraggiungibili. Si ha la consapevolezza che per raggiungere un obbiettivo si dovrà faticare il triplo di tante persone considerate “normali”. Liz Carr, non a caso, afferma di non voler essere più la vittima, immagine comunemente appiccicata addosso alle persone disabili. Infatti, ella ha deciso di reagire. Desidera essere l’esempio positivo, la chiave di volta per cambiare questo mondo.
Rinascere per dare speranza
Liz Carr, durante gli ultimi anni, non ha avuto vita facile. Tre anni fa si trovava alla stazione Euston di Londra. Stava attendendo il treno, quando qualcuno l’ha aggredita con un paio di forbici. La donna ha perso molto sangue ed è stata portata d’urgenza al pronto soccorso. Fortunatamente è riuscita a farcela. Per quanto l’accaduto abbia inciso negativamente su di lei, ella ha trovato la forza di andare avanti. Sarebbe da ingenui affermare che nonostante la malattia e le difficoltà della vita, la l’attrice si sia sempre lasciata tutto alle spalle stampandosi un sorriso sulle labbra. La sofferenza di cui Liz Carr ha fatto esperienza, non è di poco conto. Tuttavia, la sua decisione è quella di non abbattersi. E anzi, di essere d’esempio, ispirazione e aiuto per il pubblico che la segue.
Come per l’intera popolazione mondiale, anche Liz Carr ha risentito della pandemia globale. Ciò nonostante, l’attrice ci tiene a rimarcare la sua fortuna anche riguardo a questa situazione. <<Sono fortunata, perché ho una casa nella quale stare al sicuro, un partner che amo, i miei gatti, Netflix. Potrebbe andare molto peggio>> Afferma Liz Carr. Sebbene il virus abbia creato nuove difficoltà, la donna ha deciso proprio in questo periodo di rimettersi in gioco. E lo farà in grande. Con un ruolo da protagonista nella serie televisiva “CripTales”, oltre a una comparsa in “Who Do You Think You Are?”. In particolare, “CripTales”, è scritta, diretta e interpretata da persone disabili. Una testimonianza che la normalità non esiste, se non nella nostra mente. E che anche da chi all’apparenza ci sembra debole può nascere una forza immensa.