#LetTheMusicMove: la protesta del Regno Unito

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#LetTheMusicMove

Sono duecento gli artisti britannici che con #LetTheMusicMove chiedono alla politica di rivedere le norme sui permessi per i tour europei.

#LetTheMusicMove: cos’è?

Quello dei permessi diventa un gravissimo problema dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione. All’iniziativa partecipano artisti come Radiohead, Chemical Brothers, Biffy Clyro e Annie Lennox. Chiedono al governo del Regno Unito di offrire sostegno finanziario, così da aiutare gli artisti britannici a girare l’UE dopo la Brexit. I termini dell’accordo sulla Brexit dicono che gli artisti devono avere permessi di lavoro per i concerti nei paesi dell’UE e un “carnet” che consenta il trasporto di merci attraverso i confini. I veicoli da turismo immatricolati nel Regno Unito, poi, possono effettuare solo tre fermate nell’UE prima di tornare a casa. Questo rende impraticabili i tour con più fermate. Con #LetTheMusicMove, i 200 artisti che prendono parte alla protesta sperano che il governo intervenga per sostenerli.

#LetTheMusicMove: cosa chiedono gli artisti

Il governo del Regno Unito deve fare di più per “sostenere il futuro dell’industria musicale e mitigare gli impatti legati alla Brexit di restrizioni, costi e ritardi sui tour europei”. Ecco cosa chiedono gli artisti aderenti al movimento di protesta #LetTheMusicMove. Tra i nomi illustri spicca quello di Mark Knopfler dei Dire Straits. Il chitarrista dichiara: “Prendere un furgone con la tua attrezzatura ed esibirti in tutta Europa è un inizio essenziale per la carriera di molti musicisti britannici. Senza un’azione immediata del governo per affrontare le barriere burocratiche messe in atto dal 1° gennaio, un’intera generazione di musicisti semplicemente non sarà in grado di iniziare o continuare la propria carriera in tournée”.

Un pacchetto di sostegno è la soluzione

Una soluzione potrebbe essere quella di un “pacchetto di sostegno transitorio” a breve termine. Servirebbe per aiutare gli artisti a finanziare le spese delle nuove pratiche burocratiche. Oltre a questo, #LetTheMusicMove chiede una rinegoziazione del tour o nuovi accordi bilaterali con ciascun Paese per una riduzione di costi e burocrazia.

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