Il Festival di Venezia 2019 è ormai alle porte: l’evento si terrà a partire dal prossimo 28 agosto e continuerà fino al 7 settembre, il tutto nel segno del grande cinema internazionale; in questo periodo porteremo avanti una rubrica incentrata sulla giuria che si occuperà di valutare le varie opere cinematografiche che saranno presentate durante il festival. Oggi ci soffermiamo su Laurie Anderson, compositrice, performer e regista nota principalmente per ragioni musicali ma che si è prestata molto al cinema, soprattutto nella regia di documentari. CLICCA QUI PER IL PRECEDENTE CAPITOLO DELLA RUBRICA.
Classe 1947, Laurie Anderson muove i suoi primi passi nel mondo dell’arte già ai tempi degli studi, quando fra gli altri titoli ottenne anche un diploma in scultura. L’artista diventa famosa all’interno del movimento artistico dei “performer”, artisti che intrattengono il pubblico con opere realizzate dal vero, sul momento, non sempre tangibili ma sempre in grado di lasciare un’emozione a chi vi assiste. Le sue performance, in particolare, vertevano spesso sulla realizzazione di musica sul momento: ma la creazione di musica non era appunto l’unico elemento di tali esibizioni, altrimenti potremmo parlare di Laurie Anderson semplicemente come si fa di una musicista.
La sua figura diventa comunque famosa a livello musicale negli anni ’80, quando il singolo “O Superman” diventa inaspettatamente un successo mondiale e le permette di ottenere un contratto da 7 album con la Warner. Laurie Anderson continua quindi a pubblicare dischi negli anni successivi, nonché ad eseguire performance e veri e propri concerti: su questi concerti verterà la sua prima opera cinematografica in grado di ottenere una certa rilevanza, il concert-film “Home Of The Brave” – Laurie è sia performer che regista all’interno del film, come accadrà in molti suoi film successivi.
Mentre in ambito musicale la sua attività si è diradata molto dopo gli anni ’80 (ha pubblicato solo 3 album dal 1990 ad oggi, molto distanziati nel tempo), in ambito cinematografico Laurie Anderson ha realizzato opere in maniera più costante, soprattutto negli anni 2000: si tratta comunque prevalentemente di documentari o film incentrati sulle sue performance. Non manca comunque un’esperienza da doppiatrice nel film d’animazione “The Rugrats Movie”, lungometraggio tratto da un cartoon di Nickelodeon – nota rete televisiva per bambini.