Oggi avrebbe 54 anni. Kurt Cobain, leader dei Nirvana, è diventato un simbolo per una generazione di sbandati alla ricerca di un’identità. Kurt non ha avuto una vita facile. Sempre in bilico tra la vita e la morte, il giovane emarginato ha dato voce a tanti suoi coetanei.
Perché Kurt Cobain è diventato un simbolo?
Kurt Cobain rappresenta quello che tanti vorrebbero essere ma non hanno il coraggio di diventare. I giovani di un’intera generazione l’hanno eletto come portavoce di un disagio profondo, radicato e per certi versi incomprensibile. La voglia di urlare e di sfogare la rabbia repressa, come faceva Kurt quando saliva sul palco, facevano parte del fascino che il leader dei Nirvana esercitava. I fan trovarono un’anima gemella alla quale attingere e si rividero nei testi che Cobain scriveva e cantava. I racconti del leader dei Nirvana erano e sono ancora oggi attuali.
L’infanzia di Kurt Cobain
A quattordici anni Kurt ebbe dalla zia la prima chitarra. Trovò il veicolo perfetto per incanalare la frustrazione che il divorzio dei suoi genitori gli procurò. Il quotidiano di Kurt era burrascoso e, a soli 18 anni, il leader dei Nirvana decise di abbandonar il nido e vivere per strada. “Avevo sempre desiderato provare l’esperienza della vita di strada, visto quanto era noiosa la mia vita di adolescente ad Aberdeen, ma non fui mai abbastanza indipendente per farlo. Facevo la fila per il buono viveri, vivevo sotto un ponte”, dichiarerà il cantante.
La folgorazione ed il grunge
Kurt comincia a comporre brani propri e scopre il punk grazie ad una compagna di scuola. Nel 1985 lascia la scuola e comincia la vita da vagabondo. Trova lavori saltuari, finché non incontra Krist Novoselic, col quale fonda i Nirvana. Così Kurt comincia a farsi le ossa, a suonare in giro per locali e ad incidere. Ma è solo con l’arrivo di Dave Grohl, oggi leader dei Foo Fighters, che i Nirvana danno vita a quel sound che li ha resi celebri. i Nirvana diventano gli idoli di una generazione e Kurt Cobain, fino al giorno della sua morte, diventa una bandiera per i disadattati e gli incompresi di quella stessa generazione.