Judy: recensione della biografia sulla grande Judy Garland

Judy Garland rivive nei suoi ultimi anni grazie a una grande interpretazione di Renée Zellwegger, punto cruciale in un film che sa coinvolgere ed emozionare.

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Dopo il boom di “Bohemian Rapsody”, il genere “biopic” relativo a personaggi famosi ha preso letteralmente il volo. Dopo il successo di “Rocketman” e “Stanlio e Olio” ed in attesa del film su Aretha Franklin “Respect” (QUI PER SAPERNE DI PIU’), Hollywood lancia un’opera similare su una celeberrima attrice e cantante: Judy Garland. Protagonista già da giovanissima di un cult immenso come “Il Mago di Oz”, a Judy non è spettata la classica carriera da bambino prodigio che non si realizza poi da adulto: il suo ruolo nel mondo del cinema è per annistato quello di una grande protagonista, salvo poi cadere in una parabola discendente soltanto in un secondo momento – e non per un semplice calo di popolarità.

Purtroppo, la vita dell’attrice non è stata felice e idilliaca come si potrebbe pensare: Judy è morta a soli 47 anni per via di una lunga serie di assunzioni eccessive di farmaci barbiturici, un epilogo che gli inquirenti ritennero accidentale ma che sicuramente ha lasciato un pesante velo di tristezza. Oggi la stella di Hollywood rivive interpretata da Renée Zellweger in un film diretto da Rupert Goold e sceneggiato da Peter Quilter e Tom Edge. L’opera si sofferma sull’ultima e travagliata parte della vita di Judy, che pur essendo un’icona di grande cinema è una donna sola, con 4 divorzi alle spalle e serie difficoltà nell’ottenere nuovi ruoli, costretta ad affrontare una lunga serie di concerti a Londra mentre i suoi figli sono in USA col padre. Il resto del cast include Jessie Buckley, Finn Wittrock, Rufus Sewell, Michael Gambon, Richard Cordery. A visione completata, ecco qual è il mio pensiero su questo film.

Recensione di Judy

Da “Judy” ci si poteva aspettare tante cose: ad esempio i dietro le quinte della vita da bambino prodigio, quello in cui si trasforma una grande stella morente e con problemi personali e un eventuale rapporto travagliato con una figlia che diventa più famosa di te. L’ultimo tema in effetti sarebbe potuto risultare stucchevole, e così una sceneggiatura molto ben ponderata opta per tagliarlo, per rilegare il personaggio di Liza Minelli ad una fugace apparizione che serve solo per introdurre un personaggio più importante. Tutto il resto, però, c’è, ed è evidenziato sia dal grandissimo talento delle due attrici che interpretano Judy rispettivamente da ragazzina e da adulta che da una regia spettacolare, che sa fondere i due piani temporali con una maestria degna dei più grandi cineasti.

Il grande talento degli attori, in particolare proprio della protagonista Renée Zellweger, permette di confezionare un film a tratti molto teatrale, in cui determinate scene sono rivolte direttamente al pubblico. Questi grandi talenti permettono inoltre di forgiare un film estremamente d’impatto dal punto di vista emotivo, capace di coinvolgere con tanti temi affrontati con cognizione di causa, messi in scena da personaggi ben scritti ed interpretati altrettanto divinamente. Nulla nel dramma di Judy è incoerente o fuori posto: la vediamo come diva morente, madre poco capace ed eterna moglie speranzosa al fianco di uomini che si approfittano di lei, vediamo l’adolescenza di cui è stata privata e che ha lasciato segni che la porteranno all’autodistruzione. L’interpretazione magistrale sa sottolineare ogni minimo dettaglio.

Neanche i temi messi in scena da altri personaggi appaiono forzati o fuori luogo: la tematica gay è portata ad esempio in un modo perfettamente coerente con la storia britannica ma anche con quello che è il pubblico che, generalmente, segue le popstar – perché si, checché se ne dica Judy Garland è stata una delle prime popstar della storia. Perfetto anche il personaggio della sua ultima fiamma, classica persona che forse è perfino convinta di voler aiutare un congiunto quando in realtà vuole aiutare anche se stesso, e meraviglioso anche il parallelismo che viene fatto fra due possibili realtà interne al mondo dello spettacolo: quella fatta di approfittatori senza scrupoli e quella fatta di persone buone, magari puntuali e precise ma che non dimenticano mai di avere a che fare con altre persone. Impeccabili infine anche i momenti musicali, che vengono eseguiti con la maestria dei grandi musical e ci conducono ad un finale che sposa in toto la scaletta resa ormai classica da “Bohemian Rapsody”.

In definitiva: un film da guardare

“Judy” è un film potente, emotivo e molto ben fatto, consigliatissimo a chiunque per la varietà dei temi trattata, l’ottima regia e una protagonista da urlo. L’opera è attualmente in programmazione al cinema, dunque non è ancora disponibile su alcuna piattaforma streaming ufficiale. Di seguito il trailer del film.

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