E cosi dalle lande ghiacciate della Finlandia, comunemente associata a quei meravigliosi Mille Laghi, ecco che gli Insomnium tornano a bussare alla porta dei nostri con un nuovo testamento sonoro, cristallizzato secondo dinamiche che per gli adepti del combo ormai equivalgono ai versetti della Sacra Bibbia.
Heart Like a Grave, cuore come una tomba. Gli Insomnium agganciano il significato del loro disco con il suo acquirente principale: il cuore. Ebbene si, il melodic death metal, che vede proprio in Niilo Sevanen & Co uno dei migliori esponenti, parla direttamente al cuore, e aggiungerei anche all’anima.
In questo intento il precedente concept Winter’s Gate era riuscito nell’intento di donarci più di un brivido, attraverso un esperimento che per una band di tale genere risulta ardentemente azzardato. Ma in fondo, il talento dei nostri finlandesi può permettersi di scrivere anche pagine che risultano da un certo punto di vista molto complesse. Con Heart Like a Grave assistiamo ad un cambio di formazione di una componente ritmica, ossia della seconda chitarra, opportunamente rattoppata dalla presenza di Jani Liimatainen, noto ai più per essere stato fondatore dei connazionali Sonata Arctica.
Questo nuovo episodio, come da tradizione, ha creato una discreta suspence; anche se i supporters sanno cosa aspettarsi dai propri beniamini, forti ormai di aver creato un trademark altamente riconoscibile, basato esclusivamente sul growl intenso di Sevanen.
Ma il convoglio non disdegna entrate di natura acustica e staffilate di testiere, le quali, nonostante siano perennemente inserite nel contesto vulcanico dei nostri, riescono nell’obiettivo di alleggerire le situazioni figlie dell’estremismo sonoro. Questo accade nella iniziale Wall of the North: delicata agli sgoccioli, robusta nella fine. L’affinità del neoentrato Liimatainen con i suoi nuovi compagni si sente. Gli accordi di pianoforte, prima dell’irruzione della chitarra, ricordano alcuni giochi ritmici dei connazionali Wintersun, ma gli Insomnium impongono il loro marchio in maniera istantanea. Chiaramente la combinazione Sevanen-controcanti è ciò che rende il brano dannatamente ispirato. Successivamente abbiamo Valediction, nota per essere uno dei primi singoli del disco: la traccia gioca su accordi rapidi e violenti, mentre Neverlast ci mostra un Sevanen in grado di dare vita ad una sezione pre-ritornello incredibilmente affascinante, con le chitarre che frenano al fine di aumentare l’apparato emotivo.
Grintosi, melodici, sognanti. Gli Insomnium non svendono la loro natura: Pale Morning Star e And Bells They Tol sono perfette per fare parte del corpo centrale; The Offering invece rientra nella cerchia delle tracce più interessanti del disco, con quel cuore acustico pulsante che sembra parlarti.
Le tracce finali, soprattutto Karelia, donano un motivo in più per decretare “Missione Riuscita”.
Gli Insomnium continuano il loro percorso, gonfiando il loro modo di comporre verso un indirizzo musicale che solo in apparenza sembra sicuro e cementificato secondo soluzioni a loro care; ma in realtà dietro vi è sempre un lento e minuzioso processo di scelta, di incomprensioni e di incertezze. Niilo Sevanen ha condotto per bene il nuovo entrato Liimatainen, immedesimandolo con la filosofia della band: le chitarre bruciano a dovere, riuscendo sia a valorizzarsi a vicenda che ad incendiare il sempre tellurico Niilo Sevanen.
Heart Like a Grave è un disco che suona 100% Insomnium. Cosa volere di più?
8/10
Tracklist:
- Wail Of The North
- Valediction
- Neverlast
- Pale Morning Star
- And Bells They Toll
- The Offering
- Mute Is My Sorrow
- Twilight Trails
- Heart Like A Grave
- Karelia