Il franchise del capolavoro di Wes Craven ha sempre avuto due regole di base: Sidney Prescott è la final girl per eccellenza e l’orrore si svolge a Woodsboro. Ora, per il prossimo capitolo del franchise, Scream 6, queste regole saranno ridotte a zero da Ghostface. Non solo sarà il primo film senza Neve Campbell che riprende il suo ruolo iconico, ma il film lascerà anche i confini di Woodsboro per un parco giochi più grande e molto più popolato: New York City.
Nel primo trailer di Scream 6, la nuova generazione dell’ossessione di Ghostface, che include l’emergente scream queen Jenna Ortega, si trova su un treno della metropolitana affollato. Sebbene questo possa essere più che altro un incubo esistenziale, le cose diventano rapidamente molto reali quando qualcuno vestito con una maschera di Ghostface inizia ad avvicinarsi sempre di più, fino a quando non è troppo tardi. Accanto alle ampie inquadrature degli edifici di New York, sullo schermo lampeggia l’agghiacciante tagline: “In una città di milioni di persone, nessuno ti sente urlare”. Oscuro e piuttosto vero!
“I set horror sono i più divertenti in assoluto. Mi sembra che le persone che lavorano sull’horror siano in genere fan dell’horror. Lo amano. Vivono per questo”, ha dichiarato Ortega a NYLON in vista del reboot del franchise Scream previsto per l’inizio dell’anno. “Hanno tutti i migliori riferimenti cinematografici. È puro intrattenimento. Non si cerca di impressionare eccessivamente nessuno. Si cerca solo di far divertire la gente”.
Oltre a Ortega, Scream 6 vede il ritorno alla regia di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett. Il duo ha già lavorato all’horror campagnolo del 2019, Ready or Not, ed è un grande fan dell’opera di Craven e della paura del pubblico.
“Se qualcosa è veramente spaventoso, sarà semplicemente fottutamente spaventoso e questo è il nostro obiettivo”, ha dichiarato Bettinelli-Olpin a Collider prima dell’uscita di Scream. “E questo è qualcosa che abbiamo imparato da Wes Craven, a partire da L’ultima casa a sinistra. Nightmare on Elm Street è stato probabilmente uno dei primi film dell’orrore che ognuno di noi ha visto e che ci ha davvero spaventato in maniera importante, vedendolo da bambino. Quando si tratta di questo genere di cose, credo che uno dei nostri obiettivi principali sia quello di fare in modo che lo spaventoso sia spaventoso, senza cercare di essere delicati”.