Il regista de Il re leone ispirato da un safari

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Il regista de Il re leone, John Favreau, dopo sei mesi sabbatici in Africa, si è guadagnato la direzione del remake da 250 milioni di euro della Disney di The Lion King (Il re leone,1994). Il film uscirà nelle sale cinematografiche il 19 luglio 2019 in onore del 25° anniversario dell’uscita del film originale. In Italia arriverà il 21 agosto.

Il regista de Il re leone: safari in Africa

Il regista de Il re leone

Secondo i produttori Favreau ha iniziato il suo Safari in Africa sei mesi prima di accennare ai grandi di Hollywood la sua idea di prendere in mano il progetto di un remake de Il re leone. Durante il suo viaggio più volte un avvenimento ricondusse direttamente alla pellicola originale. Il primo episodio riguardò il momento in cui Favreau e altri turisti videro un facocero correre di fianco al veicolo sul quale si trovavano. Uno di loro iniziò a cantare Hakuna Matata, forse la più famosa tra le canzoni del film. Quest’ultimo venne menzionato nuovamente in seguito, quando videro molti leoni dall’aria maestosa situati su una roccia.

In un’intervista rilasciata dalla Disney, Favreau ha espresso tutta la sua ammirazione per la “storia” del re leone, ormai parte integrante della nostra cultura. Dopo la sua esperienza in Africa, ha sentito il bisogno di riprendere questa vicenda e di raccontare attraverso altri mezzi.

Il regista de Il re leone: le riprese

Il regista del re leone

Con il suo successo, The Jungle Book (Il libro della giungla, 2016), il regista de Il re leone aveva costruito un film in cui la performance dal vivo si combinava con animali e panorami realizzati in CGI (Computer-Generated Imagery). Grazie all’esperienza accumulata, Favreau ha applicato questa competenza alla perfezione nel suo nuovo capolavoro, come si può vedere nella rappresentazione piuttosto realistica di Simba e degli altri animali.

L’obiettivo principale, però, non è mai stato quello di risultare realistici quanto la fotografia. In ogni caso, è anche stata utilizzata la tecnica teatrale del “black-box“. Essa ha permesso ai doppiatori di poter svolgere il loro compito nel modo più naturale possibile e di registrare le loro espressioni facciali come parte della procedura di animazione.

Vedi anche:
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https://www.periodicodaily.com/il-re-leone-spirit-beyonce-audio-testo/

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