Forse alcuni di voi ricorderanno il processo penale tenutosi nel 2005 contro Micheal Jackson. Stiamo parlando del processo che coinvolse lo Stato della California, nello specifico il tribunale della contea di santa Barbara e Santa Maria contro il Re del Pop.
Il fatto
Le imputazioni non erano di certo leggere: il cantante era stato accusato di pedofilia a danno di Gavin Arvizo. Il ragazzo, al tempo dei fatti, aveva 13 anni ed era stato aiutato da Jackson a guarire dal cancro.
Le accuse
Si decise per il rinvio al giudizio con dieci capi d’accusa: quattro per presunta molestia minorile, quattro per presunta somministrazione di alcol al minore proprio per commettere la violenza, una per tentata molestia su minore e una per presunta cospirazione. Quest’ultima si riferiva ad una presunta condotta estorsiva del cantante ai danni del minore e della sua famiglia.
Nel 2003, la famiglia Arvizo, aveva formulato le sue accuse. In quel momento il procuratore emise il mandato d’arresto ai danni del cantante con i dieci capi d’imputazione. Secondo l’accusa il Re del Pop Jackson aveva intenzionalmente e illegalmente per ben sette volte commesso atti volgari, su e con il corpo del ragazzo, con l’intento di suscitare desideri sessuali. In questo contesto vennero individuati cinque cospiratori mai processati o accusati.
Il processo
Il 20 novembre 2003 il cantante venne arrestato e dovette pagare 3.000.000 $ di cauzione. Tale somma gli venne restituita dopo l’assoluzione. In seguito all’arresto Jackson denunciò anche svariati maltrattamenti a suo danno: una spalla lussata e diversi lividi erano presenti sul suo corpo.
Micheal Jackson si è sempre dichiarato innocente descrivendo l’accusatore come un bambino dolce manipolato da genitori avidi di potere, denaro e notorietà. Il rinvio a giudizio fu decretato il 16 gennaio del 2004.
Il dibattito durò circa quattro mesi; dopo questi il Re del Pop venne assolto da tutte le accuse il 13 giugno del 2005.