Il mistero della pietra azzurra: un cult sempre attuale

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Alcuni personaggi femminili animati sono quasi più amati delle eroine in carne e ossa. È il caso di Nadia, protagonista del manga Il mistero della pietra azzurra.

Di cosa parla Il mistero della pietra azzurra?

Fushigi umi no Nadia (questo il titolo originale) deve le sue origini ad alcuni romanzi di tutto rispetto, scritti nientemeno che da Jules Verne, e un soggetto realizzato da Hayao Miyazaki. Tradotto nel nostro Paese con Il mistero della pietra azzurra, c’erano già tutti gli ingredienti per creare un piccolo cult.


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La protagonista e i suoi misteri

Protagonista della storia è la giovane Nadia, che viene descritta come “acrobata del circo”, non conosce nulla delle sue origini e porta sempre al collo una pietra azzurra. Ci troviamo a Parigi ed è il 1889, nel corso dell’Esposizione Universale. In questo contesto incontra un ragazzo geniale, Jean, che si trova in quel luogo proprio per questa manifestazione e giunge appena in tempo per rimanere coinvolto in un tentativo di rapimento ai danni della ragazza. Da questo fortuito incontro prende il via l’intera storia.

Una leggenda da scoprire

Anche qui abbiamo ogni elemento di anime che si rispetti, compresi i cosiddetti villain. In apparenza abbiamo una versione più modernizzata del Trio Drombo di Yattaman, ma la realtà è ben diversa. C’è infatti qualcun altro a manovrare Grandis, Sansone e Hanson, qualcuno che aspira (come accade sempre) a prendere il controllo del mondo intero. Nadia, inoltre, non è l’unica a possedere la tanto desiderata pietra azzurra. Ne esiste infatti una seconda, ed è nelle mani del capitano Nemo (sì, quello creato da Jules Verne) che con il suo Nautilus salva i ragazzi dopo un naufragio nell’Oceano Atlantico. Ma cosa accomuna una ragazza orfana e un famoso capitano? Sarà proprio uno dei misteri che la protagonista dovrà scoprire.

Il mistero della pietra azzurra: dagli anni Settanta ai Novanta

Abbiamo già visto che a realizzare il soggetto di Il mistero della pietra azzurra fu Hayao Miyazaki. Ebbene, le prime bozze di questo progetto avevano già iniziato a prendere corpo negli anni Settanta, su incarico della casa di produzione Toho. L’opera alla fine non fu completata, ma divenne un ventennio più tardi il canovaccio su cui modellare il manga di Nadia. Era il 1989 quando finalmente divenne definitivo, e nel 1990 nacque la serie animata, andata in onda in Giappone nello stesso anno per circa dodici mesi. Nel nostro Paese arrivò l’anno successivo, su Italia 1: si compone di 39 episodi e dal 2020 è disponibile su Prime Video.

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