Il Divin Codino, osannato dai tifosi, ha acceso gli stadi internazionali per ventidue anni, protagonista di imprese spettacolari e talvolta controverse. Come quel calcio di rigore della finale di Coppa del Mondo contro il Brasile, punto di partenza del film di Netflix e Mediaset, disponibile in streaming dal 26 maggio 2021.
Di cosa parla “Il divin codino”?
Una pellicola che ripercorre gli anni centrali della carriera di Roberto Baggio, svelandone episodi di vita privata e retroscena legati al rapporto con tifosi e allenatori. A vestire i panni del protagonista è Andrea Arcangeli, che ha saputo tradurre con profondità d’animo le emozioni e le sfaccettature del campione ‘col codino’. anche sulle note di ‘L’uomo dietro il campione’ di Diodato. E proprio come indica il titolo della canzone canzone, mette in scena la vita privata, familiare, di Baggio (interpretato da un credibilissimo Andrea Arcangeli), soprattutto il rapporto con un padre burbero che doveva gestire, insieme alla moglie Matilde, una famiglia composta da otto figli. Si parte dagli esordi di Baggio nelle fila del Lanerossi Vicenza, passando poi al controverso calcio di rigore della finale di Coppa del Mondo 1994 tra Italia e Brasile, fino al mondiale mancato del 1998.
Roberto Baggio
“E’ un’esperienza che non ho mai archiviato davvero e che mi porterò sempre dentro. È vero, altri hanno sbagliato rigori prima di me, ma sono stato io a dare il colpo finale. E poi vincere il mondiale è una cosa che avevo sognato per milioni di notti”.
Baggio e la Juventus
Nel film Netflix manca una sua squadra di riferimento come la Juventus: “È vero – ammette – ma perché tutto è basato sul mio rapporto con la Nazionale. Non voglio affatto dimenticare tutte le squadre con cui ho avuto l’onore di giocare: sono state tutte importanti e a tutte loro devo dire grazie”. Infine, sul valore della volontà: “È una cosa che devo a mio padre. Ho scoperto tardi che nella vita si guarda solo all’atto finale, poi capisci che tutti ciò che hai fatto che ti porta davvero all’obiettivo”.